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Coronavirus in Lombardia, gli aggiornamenti del 12 marzo

Continua la lotta di medici e infermieri contro la diffusione del contagio

Coronavirus in Lombardia, gli aggiornamenti del 12 marzo
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Coronavirus in Lombardia, al diretta dalla Regione con il bollettino quotidiano coi dati del contagio.

Coronavirus in Lombardia, la diretta

La conferenza stampa è convocata alle 17. Qui la diretta, i dati e le notizie più salienti.

Gallera:

"Siamo ormai 21 giorni di emergenza coronavirus. 20 giorni molto intensi e faticosi che dato evidenza della forte contagiosità di questo virus, della sua portata e dei danni che crea ma anche della capacità del nostro sistema sanitario di resistere, contrastare e ampliare le nostre capacità di risposta. E con sistema intendo gli uomini e le donne medici, infermieri, oss e lo straordinario lavoro che fanno. Ma c'è anche la direzione medica, il grandissimo lavoro delle Unità di Crisi che ci consente di dire che ce la stiamo facendo e stiamo resistendo".

"Ieri giornata importante perchè in serata è arrivato il decreto di Conte, già ampiamente commentato da Fontana. L'architrave di questo decreto è stato redatto in Lombardia nelle proposte di irrigidimento delle misure per dare prima di tutto un messaggio forte: creare le condizioni di riduzione complessiva della vita sociale e occasione degli scambi e contatti con le altre persone. L'unico modo per sconfiggere il coronavirus e vincere la battaglia contro questa pandemia è evitare di contagiare e di essere contagiati. Questo spirito lo abbiamo ritrovato nel decreto ed è importante che sia stato esteso in tutt'Italia perchè ciò che viviamo in Lombardia, terra forte, rischia di travolgere il resto del Paese".

"E' un decreto che ha elementi positivi e altri che potevano essere migliorati, noi avevamo chiesto un po' più di rigore come sulle attività commerciali. Avevamo chiesto una stretta sulle attività produttive valutando le aree merceologiche che dovevano rimanere aperte per i servizi pubblici essenziali e strategici, mentre si prevede che le attività produttive possono svolgersi nel rispetto delle regole di sicurezza e con alcune limitazioni. Prendiamo atto della direzione giusta di un messaggio forte, lo avremmo voluto più rigido ma non è momento di commentare ma di attuare. Fontana sta già attivando incontro con Prefetti e sindaci per attività di controllo rigidissime sulle attività commerciali e produttive aperte perchè garantiscano in maniera assoluta la tutela dei lavoratori".

I dati

"Numeri crescenti, l'efficacia di queste misure la vedremo alla fine della prossima settimana. Positivi 8725 (+1445), in linea con ieri. Ricoverati 4247 (+395 in linea, anzi leggermente inferiore a ieri). Il problema e la difficoltà che vivono nostri ospedali è che questi pazienti che continuano ad arrivare rimangono in ospedale per molti giorni. Abbiamo anche 1085 pazienti dimessi e 744 decessi (+127).

I dati per provincia: Bergamo 2136, Brescia 1598, Como 98, Cremona 1302, Lodi 1123 (crescita costante ma bassa, sempre meno pazienti dalla zona rossa. Quella è strada giusta), Milano 1146, Pavia 468, Varese 99, Sondrio 23.

Le terapie intensive

"Siamo a 1067 posti di terapia intensiva. Ieri eravamo a 947, ne abbiamo aperti 120 in un giorno, è un lavoro incredibile. La strategia oggi è riuscire a ridurre numero di pazienti ricoverati nei vari ospedali, specie quelli di frontiera, perchè oggi non hanno quasi più capacità ricezione. E' coinvolto tutto mondo sociosanitario di Regione Lombardia, pubblico e privato. Abbiamo già recuperato 209 posti in cui iniziamo a portare i pazienti che stanno meglio, stabili, ma che non possono ancora essere dimessi. Ultima nota positiva, i medici e infermieri che stanno rispondendo alla nostra chiamata: martedì approvato il decreto che consente di assumere velocemente categorie sanitarie, martedì sera fatto l'avviso e in due giorni siamo a 650 domande pervenute. 650 persone che vogliono essere assunte, entrare in questa battaglia per giocarla fino in fondo accanto a noi. Già valutate un centinaio e distribuite nei presidi ospedalieri. 40% tra specializzandi e medici laureati e il 55% infermieri e ostetriche che permettono di liberare medici".

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