Emergenza

Coronavirus, iCom cerca personale che sappia cucire

L’azienda di Turate ha deciso di convertire gli spazi dedicati al contact center alla produzione artigianale di indumenti di protezione per le vie respiratorie.

Coronavirus, iCom cerca personale che sappia cucire
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Coronavirus: nella giornata di ieri, giovedì 19 marzo 2020, iCom Srl ha avviato una produzione artigianale organizzata di indumenti di protezione individuale per utilizzo secondo le raccomandazioni per la prevenzione indicate dal Ministero della Salute.

Coronavirus: iCom si riconverte per produrre protezione individuale

"iCom Srl sta soffrendo gravemente la crisi nazionale generata dalla pandemia Covid19. L’azienda ha subito un calo del 95% del fatturato dovuto alla situazione di emergenza e ai necessari decreti emessi dal Ministero dell’Interno. In questo quadro di sostanziale impotenza, l’azienda ha deciso di convertire gli spazi dedicati alle attività di contact center alla produzione artigianale organizzata di indumenti di protezione facciale individuale per le vie respiratorie", spiega l'amministratore unico di iCom Srl, Antonio Curci, aggiungendo: "Nella notte del 18 marzo 2020, è stato realizzato il primo prototipo dell’indumento; anche se non è un presidio medico chirurgico, è realizzato tramite l’assemblaggio di due strati di cotone a trama fitta e uno strato centrale di microfibra idrorepellente e traspirante
certificato".

"Servono macchine e personale"

"Oggi è iniziata in modo coraggioso e artigianale la produzione e, nella giornata di venerdì 20 marzo, inizierà la vendita diretta al pubblico, privilegiando la popolazione locale. Il prodotto è lavabile in lavatrice fino a 10 volte. L’obiettivo è di raggiungere in pochi giorni una capacità produttiva di 500 pezzi al giorno, fatti a mano, pronti per la vendita diretta che sarà effettuata utilizzando gli spazi di iComHub in via Varesina 11 a Turate. Una volta raggiunta la capacità operativa, iCom Srl chiederà la possibilità di donare una percentuale della produzione alla Protezione Civile", sottolinea, puntualizzando: "Abbiamo però bisogno di più macchine, anche semplici macchine da cucito, e di personale che sappia cucire, che verrà regolarmente assunto".

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