Allarmismo

Coronavirus, Forza Nuova a Busto: "Compra italiano"

Il virus dalla Cina diventa un pretesto per invitare al boicottaggio dei prodotti e locali orientali.

Coronavirus, Forza Nuova a Busto: "Compra italiano"
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Ieri, lunedì 3 febbraio "blitz" dei militanti di Forza Nuova Provincia di Varese  in Piazza Vittorio Emanuele a Busto Arsizio.

Coronavirus, Forza Nuova incita a boicottare i Made in China

Una manciata di militanti e uno striscione: "Coronavirus? Compra italiano". Forza Nuova Provincia di Varese ha portato anche a Busto la campagna già adottata da diverse sezioni lombarde a seguito dell'epidemia coronavirus esplosa a Wuhan e in tutta la Cina. I forzanovisti, nonostante sia già stato spiegato da virologi ed istituzioni che il virus si trasmette per via respiratoria o per contatto con saliva e muco e non attraverso il cibo, anche se crudo (come qualsiasi influenza), invitano a "boicottare i negozi e i ristoranti cinesi per via della possibilità di contrarre il virus", poichè "molte persone e commercianti cinesi che lavorano in Italia hanno contatti continui con la catena di distribuzione che passa anche da Wuhan".

"Comprate italiano"

Come detto e come riconosce anche Forza Nuova (pur ritenendo le conoscenze attuali "parziali"), le autorità sanitarie hanno smentito qualsiasi rischio di trasmissione per via alimentare o attraverso oggetti. Poco importa, per loro: "Che sia vero oppure no Forza Nuova coglie l’occasione  per consigliare, oggi più che mai, di sostenere i prodotti locali e le attività italiane - spiegano -  Compra italiano! È un dovere morale per godere della sicurezza assoluta a livello di qualità, monitoraggio e trasparenza della filiera produttiva che il prodotto italiano garantisce; per tutelare l’industria e la manifattura italiana da concorrenza sleale basata su prezzi al ribasso e condizioni di lavoro disumane, che le imprese cinesi hanno importato in Italia; per aiutare l’economia italiana in un periodo nel quale molte nazioni ricorrono a dazi protezionistici di vario genere in sostegno delle loro attività mentre a noi tutto ciò viene negato semplicemente perché 'ce lo chiede l’Europa'".

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