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Contagi sul lavoro da Covid-19: quasi 1000 denunce a Varese da inizio pandemia

I dati Inail regionali resi noti nelle ultime ore mostrano una fotografia dettagliata dei lavoratori colpiti dal virus da inizio pandemia al 31 agosto

Contagi sul lavoro da Covid-19: quasi 1000 denunce a Varese da inizio pandemia
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Contagi sul lavoro da Covid-19: in provincia di Varese quasi 1000 denunce presentate, tre con esito mortale.

Contagi sul lavoro da Covid-19: i dati in provincia di Varese

Sono 958 in provincia di Varese le denunce di infortunio sul lavoro da Covid presentate da inizio pandemia al 31 agosto 2020. In base ai dati Inail regionali resi noti nelle ultime ore, 718 riguardano donne e 240 uomini. I dati suddividono anche i casi in base alla fascia d’età: in provincia di Varese la maggior parte delle denunce di infortunio da Covid-19 riguardano la fascia d’età compresa tra i 50 e i 64 anni (417 casi), segue la fascia 35/49 anni (367 casi) e la fascia 18/34 anni (161). Più rare le denunce di infortunio nella fascia più anziana della popolazione: nella nostra provincia, oltre i 64 anni, si registrano solo 13 infortuni legati al Covid.

I decessi

Dei 958 infortuni da Covid-19 denunciati nel Varesotto, tre hanno avuto un esito mortale. In Lombardia sono stati 129, in Italia 303 su un totale rispettivamente di 18.779  e 20.209 casi denunciati

I decessi riguardano, a livello nazionale, per quasi 1/3 il personale sanitario e assistenziale (medici, infermieri, operatori socio sanitari, operatori socio assistenziali) ma rientrano nel triste conteggio anche impiegati, conducenti professionali e addetti alle vendite.

QUI LA SCHEDA CON TUTTI I DATI REGIONALI

Uno sguardo generale

Rispetto alla data di rilevazione del 31 luglio, sottolinea l’Inail, le denunce di infortunio sul lavoro da Covid-19 sono aumentate, a livello nazionale, di 182 casi (53 avvenuti ad agosto, i restanti riconducibili a mesi precedenti), di cui 8 per eventi mortali (1 decesso ad agosto).

Le professioni più coinvolte

Le professioni più coinvolte sono ovviamente quelle sanitarie:
– tra i tecnici della salute l’80,2% sono infermieri;
– tra le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali il 99,0% sono operatori socio sanitari;
– tra i medici, la metà è rappresentata da generici, internisti, cardiologi, anestesisti-rianimatori e chirurghi;
– tra le professioni qualificate nei servizi personali ed assimilati il 90,5% sono operatori socio assistenziali;
– tra il personale non qualificato nei servizi di istruzione e sanitari il 54,0% sono ausiliari ospedalieri mentre il 37,8% sono ausiliari sanitari portantini.

E le attività economiche

L’Inail fornisce un resoconto anche delle attività economiche più coinvolte negli infortuni da Covid: la gestione Industria e servizi registra il 99,2% delle denunce. Il 78,6% delle denunce codificate per attività economica (Ateco) riguarda il settore “Sanità e assistenza sociale” tra cui gli ospedali, le case di cura e di riposo incidono per l’84,8%. E ancora il settore “Attività manifatturiere” registra il 5,9% delle denunce codificate mentre il settore “Noleggio e servizi alle imprese” si ferma al 3,6%. Segue il settore “Attività dei servizi di alloggio e ristorazione” (2,1%).

Nella gallery alcune infografiche riepilogative sui contagi:

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