Contagi in salita tra Varese e Como, Ats: "Numeri più alti perchè facciamo più tamponi"
Zona gialla, festività e arrivo del vaccino hanno portato a ridurre l'attenzione. Catanoso: "Attenzione in famiglia, lì la maggior parte dei casi"
Appuntamento settimanale con i dati di Ats Insubria relativi all'andamento del contagio nelle province di Como e Varese. Province che dall'inizio della seconda ondata campeggiano tra le più colpite ma anche quelle dove si fanno, in proporzione, più tamponi.
Contagi tra Varese e Como, la situazione
Nuovi casi in aumento ma fortunatamente meno di quanto si temeva. I dati diffusi oggi da Ats registrano nella settimana tra sabato 9 e venerdì 15 gennaio 3077 nuovi casi individuati nel territorio dell'Insubria, di cui 1.321 in provincia di Como e 1.756 in quella di Varese a fronte di 29.678 tamponi (17.780 a Varese, 11.898 a Como) con un'incidenza di 208 nuovi positivi ogni 100mila abitanti.
Numeri tutti in aumento rispetto alla scorsa settimana: tra il 2 e l'8 gennaio i nuovi positivi erano stati 2.673 (1.602 a Varese, 1.071 a Como), i tamponi 23.430 (13.935 a Varese, 9.495 a Como) con un'incidenza di 180,69 nuovi positivi ogni 100mila abitanti.
La gallery con tutti i dati forniti da Ats Insubria:
Una risalita evidenziata anche dall'andamento dell'indice RDt, quello calcolato da Ats sulla base delle diagnosi Covid (da non confondere con l'indice Rt usato a livello nazionale e regionale), che seppur altalenante resta quasi stabilmente sopra il valore soglia di 1. A riguardo però il Direttore Sanitari di Ats Insubria Giuseppe Catanoso ha voluto rimarcare come "stiamo vedendo dati che possiamo pensare riguardino più i comportamenti della zona gialla che quelli natalizi. Le vacanze di Natale sono purtroppo coincise però con un lieve abbassamento del grado di attenzione contro la patologia, e l'arrivo delle vaccinazioni tende a ridurre ulteriormente la soglia di guardia. Non dobbiamo farlo. La somministrazione del vaccino durerà mesi e, ottimisticamente, possiamo pensare di arrivare al 60/70% di popolazione vaccinata solo dopo l'estate. Fino ad allora non possiamo abbassare le difese".
Più positivi perchè si cercano
Il territorio dell'Insubria risulta dall'autunno il più colpito a livello regionale. E il motivo, ha spiegato il Direttore Sanitario, è da ricondurre prevalentemente al numero di tamponi che si fanno.
"Nel nostro territorio c'è una maggiore attenzione e un maggior numero tamponi fatti - cha spiegato Catanoso - Facciamo più tamponi di altri: nell'ultima settimana, tra Varese e Como si sono eseguiti il 13% dei tamponi di tutta la regione, in quella precedente il 16%, pur a fronte di una popolazione di circa un decimo. E' ovvio che con tanti tamponi troviamo tanti contagi, ed è importante che continuiamo a cercarli perchè solo così possiamo isolare i positivi ed impedire che contagino"
"Nelle ultime settimane nella nostra zona va evidenziato comunque un aumento meno marcato rispetto altri territori - ha concluso Catanoso - Non abbiamo sentore nè evidenza di un picco come quello tra fine settembre e inizio ottobre. Purtroppo o per fortuna, Varese in questa seconda ondata ha visto soprattutto contagi famigliari e questo è anche un problema perchè è molto difficile stare attenti quando si è in famiglia".
.