"Chernobyl è ancora attuale, aiutateci a ospitare i bimbi di quelle terre" FOTO

Forte il messaggio lanciato dal Comitato accoglienza attivo a San Vittore Olona, Cerro Maggiore, Cantalupo, Legnano e Castellanza durante le serate di presentazione del progetto di risanamento con fotoreportage dal luogo del disastro. Ultima serata venerdì 17 gennaio 2020 a Cerro

"Chernobyl è ancora attuale, aiutateci a ospitare i bimbi di quelle terre" FOTO
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Chernobyl, forte il messaggio lanciato con le serate promosse dal Comitato accoglienza (che raggruppa famiglie di San Vittore Olona, Cerro Maggiore, Cantalupo, Legnano e Castellanza): “I bimbi di quelle zone necessitano di un risanamento terapeutico, aiutateci a ospitarne sempre di più”. Ultimo appuntamento venerdì 17 gennaio 2020 nella biblioteca di Cerro con il comitato e reportage fotografico dal luogo del disastro.

Chernobyl, il disastro immortalato nelle foto e l’accoglienza

“E’ importante non dimenticarsi di Chernobyl e di accogliere i bimbi provenienti da quelle zone ancora contaminate. E’ per questo che cerchiamo nuove famiglie che vogliano ospitare questi bimbi e ragazzi per dare loro una speranza di vita in più”.
E’ il messaggio lanciato durante le serate “L’eco di Chernobyl: il reportage fotografico – Progetto 2020: l’accoglienza continua” promossa dal Comitato accoglienza bambini di Chernobyl (composto da famiglie di San Vittore, Cerro, Cantalupo, Legnano, Canegrate e Castellanza), col patrocinio dei Comuni di Canegrate, Cerro, Rescaldina e San Vittore (le prime serate si sono svolte all’oratorio di San Vittore, in biblioteca a Canegrate e a “La Tela» di Rescaldina – l’ultima serata sarà venerdì 17 gennaio, alle 20.30, nella biblioteca di via Roma a Cerro) in collaborazione con il Circolo87, la parrocchia sanvittorese e La tela.
Durante la serata molto emozionante il racconto del fotografo Gabriele Vanetti che ha presentato il suo reportage “L’eco di Chernobyl”: “Da 5 anni mi reco per una settimana nella zona della centrale dove, il 26 aprile 1986, si è verificato il disastro nucleare – ha raccontato Vanetti – Ho realizzato un libro fotografico dove ho ritratto la città fantasma di Pripyat, distante soli 3 chilometri dalla centrale: tutti furono evacuati dopo alcuni giorni, furono esposti ad altissime dosi di radiazioni senza che nessuno li abbia mai informati. Abbiamo visitato luoghi invivibili per l’uomo, che ci hanno suscitato grossa angoscia ed emozioni. In quelle terre ho promesso di non tornarci più, è troppo pericoloso per la salute. Perchè continuavo a tornarci? Perchè ho incontrato e mi sono rimasti nel cuore alcuni anziani che sono tornati a vivere nelle zone altamente contaminate vicino a Chernobyl: nonnini di 80-90 anni, che vivono di agricoltura, ogni volta che ci incontriamo sono lacrime e abbracci. E a loro portiamo aiuti, come medicine, vestiti. E parte dei proventi del mio libro sono proprio per questo”.
E Vanetti ricorda: “Questi anziani non sono ancora morti. Il motivo sta nel fatto che hanno assorbito radiazioni quando ormai erano adulti. E’ molto pericoloso invece quando a essere colpiti sono bambini e giovani in fase di crescita”.

L’importanza di ospitare i bimbi

Da qui la necessità della cosiddetta “vacanza terapeutica”: “Ospitare questi ragazzi per 5 settimane, lontani dalle terre contaminate, permette loro di espellere il 50% delle sostanze radioattive presenti nel loro organismo – ha spiegato il presidente del Comitato Marita Maggioni -. E’ per questo che cerchiamo nuove famiglia disposte a ospitare: l’accoglienza dura 5 settimane, da giugno a luglio. I bimbi, durante la settimana, frequentano l’oratorio di San Vittore, sono poi previste gite e una settimana al mare che fa molto bene al loro risanamento. Con loro e con le loro famiglie si crea un legame particolare, così come col villaggio in cui i bimbi vivono, e a loro possiamo regalare davvero una speranza di vita in più”.
Il comitato è presente sul web all’indirizzo www.cerrochernobyl.com

Le foto delle prime serate:

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