Tradate-Venegono

Cavo assassino sul sentiero, motociclista salvo per miracolo

La trappola per motociclisti era a un metro e mezzo d'altezza. Il racconto dell'endurista del Motoclub Abbiate: "Potenzialmente letale"

Cavo assassino sul sentiero, motociclista salvo per miracolo
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Un cavo d'acciaio, un cappio scorsoio teso lungo un sentiero boschivo: una trappola letale per motociclisti in cui è incappato Daniele Cirrincione, Direttore Sportivo del Moto Club Abbiate Guazzone.

Trappola con cavo d'acciaio nel bosco, motociclista salvo per miracolo

Questa volta la tragedia è stata a un passo. Questione di pochi centimetri, qualche chilometro orario di velocità in più. E' successo sabato pomeriggio, quando Cirrincione insieme ad altri motociclisti in sella alla sua moto da enduro ("regolarmente assicurata ed in regola con il codice della strada", precisa) imbocca un percorso fuoristrada nei boschi fra Venegono Inferiore, Gornate Olona e Lonate Ceppino, entrando in via della Managia costeggiando la Sp66.

Cavo d'acciaio trappola daniele cirrincione

Un percorso che conosce bene, da sempre parte del tracciato usato per la tappa di gara regionale ospitata dal club. E l'uscita serviva proprio a una ricognizione generale del tracciato in vista della gara in autunno.

"Sono stato improvvisamente disarcionato dalla moto - racconta Cirrincione - Immediatamente mi sono reso conto di essere stato catturato da un cappio scorrevole di acciaio con passante scorsoio che ha immobilizzato il mio collo al manubrio della moto".

Proprio il fatto che il cappio abbia preso il manubrio oltre al collo è stata la sua salvezza, perchè gli ha impedito di rimanere, di fatto, impiccato.

"La trappola si trovava ad altezza di circa 1.50 metri  dunque potenzialmente letale. Il solo fatto di essere in un tratto molto lento e la fortuna di non essere solo ha fatto si che la ricognizione non si trasformasse in tragedia - continua - I miei compagni, a fatica, hanno rimosso il cappio dal mio  collo e mi hanno liberato mentre la difficoltà di respirazione si faceva importante.  Ho riportato una forte abrasione al collo e la frattura della decima costola.  Sporgerò ovviamente denuncia alle autorità competenti".

Il punto della trappola

"Esterrefatto, i motociclisti sono una risorsa"

Una trappola piazzata (e ben fissata a un albero) con tutta probabilità da qualcuno che i motociclisti su quel sentiero non li vuole più vedere. Una minaccia, ma anche, di fatto, un tentato omicidio.

"Sono esterrefatto da quanto accaduto a Daniele Cirrincione, a cui vanno i miei più sentiti auguri di una pronta guarigione - commenta in una nota il Presidente Nazionale della Federazione Motociclistica Italiana Giovanni Copioli -  Non è ammissibile che durante una uscita in moto si rischi la vita in questo modo. Porre un ostacolo qualsiasi, fosse anche una trappola a scopo di bracconaggio, su un sentiero dove possono transitare pedoni, bici e moto è comportamento delinquenziale. E’ necessario continuare a lavorare per far capire che l’endurista è una risorsa per il territorio: lo tutela raccogliendo rifiuti, ripristinando i percorsi di gara, manutenendo il verde. Ma non solo: i motociclisti sono fondamentali nelle azioni di soccorso alle persone nelle zone più impervie o nell’Anti Incendio Boschivo. Tutte queste attività sono riconosciute, anche attraverso Protocolli di Intesa, dalle Autorità Locali e dalle Forze dell’Ordine, che a più riprese richiedono la nostra collaborazione".

L'intervista e il servizio su La Settimana di Saronno in edicola da venerdì 14 luglio

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