Cava Solter, nuovo presidio contro la discarica - FOTO

Nuovo presidio di amministratori, comitati, associazioni e cittadini per urlare il loro "No" alla discarica e per opporsi alla decisione di Città Metropolitana.

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Cava Solter, è iniziato pochi minuti fa il presidio di amministratori, cittadini e associazioni per dire “No” alla discarica tra Busto Garolfo e Casorezzo.

Cava Solter, il nuovo presidio

E’ iniziato pochi minuti fa, domenica 8 dicembre 2019, la nuova dimostrazione di amministratori, cittadini, comitati e associazioni per esprimere il forte dissenso nei confronti della realizzazione della discarica tra i Comuni di Busto Garolfo e Casorezzo, all’interno del Parco del Roccolo.

Le parole del Comitato antidiscarica

Il Comitato cittadini Busto Garolfo-Casorezzo antidiscarica si è fatto promotore della manifestazione nel giorno dell’Immaccolata, domenica 8 dicembre 2019. Nella comunicazione che hanno condiviso con i cittadini si legge: “Città Metropolitana fregandosene totalmente del territorio, dell’ambiente, ma soprattutto della nostra gente con atto unilaterale ha ritenuto valide le fidejussioni presentate da Solter. Ringraziamo Città Metropolitana per averci regalato per Natale una discarica di rifiuti pericolosi nel parco del Roccolo! Noi però, che non siamo complici, la discarica non la vogliamo”.

Tanti i presenti al presidio

Oltre ai tanti cittadini, al Comitato Antidiscarica, anche Legambiente, il sindaco di Busto Garolfo Susanna Biondi, il vicesindaco di Casorezzo Rossella Giola e il primo cittadino di Inveruno Sara Bettinelli. Da Busto Garolfo gran parte dell’Amministrazione comunale, con consiglieri di maggioranza e di opposizione.

La decisione di Città Metropolitana che fa arrabbiare un territorio

Città Metropolitana di Milano accetta le garanzie finanziarie di Solter. L’Autorizzazione integrata ambientale del luglio 2017 per la realizzazione di una discarica di rifiuti speciali nell’area delle ex Cave di Casorezzo diviene ora efficace. Con una comunicazione notificata ai Comuni di Busto Garolfo e Casorezzo martedì 3 dicembre, infatti, l’ex Provincia rende noto che le procedure per l’accettazione delle aree compensative proposte da Solter sono state ritenute concluse. Il tutto è avvenuto unilateralmente, nonostante la normativa preveda che sia lo stesso Parco del Roccolo a dover valutare l’idoneità delle aree proposte. E il Parco, ad oggi, non ha mai espresso parere favorevole sull’adeguatezza delle zone compensative indicate da Solter, questo perché le aree risultano frammentate e distanti dalle ex Cave di Casorezzo, luogo oggetto del progetto di discarica.

Le parole di Biondi

Dopo la notizia, il primo cittadino di Busto Garolfo, Susanna Biondi, aveva commentato a Settegiorni: “Noi le aree non le abbiamo accettate. Ciononostante, Città metropolitana ci ha informato che ha proceduto al ritiro delle fideiussioni. L’autorizzazione è ora efficace. In questo, Città Metropolitana si contraddice fortemente, perché in passato aveva sostenuto tutt’altro. I tecnici di Città Metropolitana avevano affermato che le aree, non solo dovevano essere concordate con il Parco, ma dovevano anche essere cedute. Adesso si rimangiano quello che hanno sempre sostenuto. Noi ribadiamo che quelle aree non le abbiamo accettate e non abbiamo intenzione di accontentarci di quello che passa al convento.  L’autorizzazione è stata attivata. Per ora Solter può procedere solo con una preparazione dell’attività, perché, per conferire rifiuti, devono essere cedute le aree compensative, dev’essere presentato il progetto e dev’essere iniziata la piantumazione. Però, anche solo preparare l’attività significa abbattere gli alberi presenti e fare ben altro. È già un danno importantissimo per il nostro territorio.
Noi sicuramente impugneremo e chiederemo la sospensiva. A questo punto parte il procedimento e arriveremo all’analisi di tutti i ricorsi fatti in questi anni e a una decisione da parte del giudice. Rimango ancora più addolorata e sbalordita per questa decisione dei tecnici di Città metropolitana, che contraddicono loro stessi. Si tratta di una decisione che va contro il punto di vista del territorio e contro la nostra espressione di totale contrarietà a quel progetto”.

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