Valle Olona

Casa del gioco: pronti gli arredi, ma si aspetta ancora l’ok Soprintendenza

Il sindaco Paolo Mazzucchelli vorrebbe consegnarla alla cittadinanza come ultimo atto del suo doppio mandato.

Casa del gioco: pronti gli arredi, ma  si aspetta ancora l’ok Soprintendenza
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La Casa del gioco pronta a settembre.

Casa del giorno pronta a settembre

 

Non è ancora una certezza, ma l’auspicio del sindaco Paolo Mazzucchelli, che vorrebbe consegnarla alla cittadinanza come ultimo atto del suo doppio mandato. Durante il quale l’acquisizione e riqualificazione dell’immobile di via Bertani a Peveranza – trasformata da antica cascina parzialmente crollata a nuovo spazio moderno, coperto e pubblico per famiglie e bambini – è stata forse e inaspettatamente la sfida più complicata. Per «colpa» della burocrazia che ha accompagnato ogni singola mossa, allungando i tempi oltre ogni previsione: «Che ci siano voluti 7 anni è allucinante – riflette il sindaco – così come che per ogni mossa abbiamo dovuto attendere mesi i pareri della Soprintendenza. E ancora oggi stiamo aspettando l’ennesimo via libera per gli arredi, dopo che un primo progetto per gli interni è già stato rivisto secondo le loro indicazioni. Ma manca ancora l’ultimo ok definitivo».

Stanziati soldi per i giochi e gli arredi

Intanto però il Comune si è portato avanti, stanziando 146mila euro per l’acquisto e l’installazione dei giochi e degli arredi del nuovo parco ludico: dalla Casa sull’albero al ponte tibetano, dalle palafitte al mulino. Più la sala polifunzionale, il prato sintetico, lo spazio per mostre fotografiche. Tutto pronto, ma anche tutto in forse finché non arriva il nulla osta dalla Soprintendenza, che detta legge anche su ogni singola installazione, che va inserita nel contesto storico in modo adeguato. Procedere senza aspettare il parere significa rischiare il danno erariale. «Ritengo che questo sistema vada superato – la considerazione di Mazzucchelli – perché altrimenti le pratiche restano mesi e anni nei faldoni chiusi sul tavoli della Soprintendenza finché il sindaco di turno non fa il diavolo a quattro per ottenere risposta e sbloccare iter che diventano eterni. E’ invece opportuna la proposta già avanzata dalla Lega di dare un tempo massimo alla Soprintendenza, mettere una scadenza entro la quale esprimere un parere. Dopo la quale vale il silenzio assenso».

 

Matteo Garoni

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