Bar abusivo viola le norme anti Covid, e non solo quelle: multa da 46mila euro
Gli accertamenti sono scattati dopo aver pizzicato il locale a servire un cliente in zona arancione. Da lì si è poi scoperto che in regola c'era ben poco

Pizzicato a violare le norme anti Covid, è poi emerso che il bar di Seveso era in realtà abusivo: per questo nei confronti dei titolari è scattata una maxi multa da 46mila euro
Seveso, il bar abusivo e la multa da 46mila euro
La maxi sanzione, come riportano i colleghi di Prima Monza, nasce dai controlli effettuati nei giorni immediatamente precedenti al passaggio in “zona rossa”. I Carabinieri della Stazione di Seveso durante una mirata attività di controllo finalizzata alla verifica dell’applicazione delle misure anti-contagio covid-19 e al contenimento delle forme di assembramento pubblico, nel transitare dinanzi a un bar del paese hanno notato che, nonostante i divieti, era in corso una somministrazione di bevande a una cliente.
Per questo hanno proceduto all’immediata contestazione delle violazioni, alle quali si è aggiunta anche quella relativa alla mancata l’affissione del cartello obbligatorio riportante il numero massimo di persone contemporaneamente ammesse: oltre alla multa al locale, che già nei mesi precedenti era stato visitato dei militari dell’Arma, è stato immediatamente chiuso per 5 giorni e segnalato all’autorità prefettizia.
Sono emerse altre violazioni
Nei giorni successivi, gli accertamenti dei Carabinieri hanno fatto emergere che le inottemperanze del bar erano in realtà ben più ampie e che l’attività era svolta in maniera totalmente abusiva.
I due titolari, in concorso con il gestore materiale del locale, sono stati quindi denunciati per esercizio abusivo di una professione. Inoltre, l’impresa è stata sanzionata per un importo complessivo di oltre 46.000 euro, estinguibile nella misura ridotta di circa 15.000 euro, essendo state accertate una serie di violazioni amministrative: esercizio abusivo di attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, apertura di esercizio pubblico senza la prescritta autorizzazione, attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande sprovvista di autorizzazioni in materia edilizia-urbanistica e igienico-sanitaria, mancata esposizione della riproduzione degli artt. 101 del t.u.l.p.s. e degli artt. 176, 177, 180, 181 e 186 del reg. es. t.u.l.p.s.;
La società di gestione rischia ora anche l’emissione della misura interdittiva della cessazione dell’attività commerciale