AstraZeneca e trombosi, oggi il nuovo parere dell'Ema. A "firma" anche di un saronnese
Alle 16 l'Ema darà comunicazione circa gli ultimi risultati delle sue ricerche. Le anticipazioni da Cavaleri, capo della strategia vaccinale dell'agenzia europea
Oggi l'Ema, l'agenzia europea del farmaco, deciderà in merito ad eventuali restrizioni sull'utilizzo di AstraZeneca dopo i casi di trombosi e coaguli che già avevano portato alcune settimane fa allo stop cautelativo delle somministrazioni da parte di molti Paesi, Italia compresa. E la decisione, che dovrebbe arrivare alle 16 di oggi, mercoledì 7 aprile, porterà anche la firma del saronnese Marco Cavaleri, responsabile ella strategia sui vaccini dell'Ema.
Limiti d'età in arrivo?
Le ipotesi su quello che potrebbe decidere l'Ema sono varie. C'è chi, ad esempio, immagina a un divieto di somministrazione sotto i 60 anni che ribalterebbe le prime indicazioni sull'uso del farmaco e costringerebbe a rivedere la campagna vaccinale italiana. Qualcun altro, considerando che i soggetti affetti dalle trombosi sospette sono state per lo più donne sotto i 55 anni (fascia in cui potrebbe "intervenire" anche un altro fattore di rischio ed eventuale concausa come la pillola anticoncezionale) immagina dei limiti in tal senso.
Cavaleri ne ha parlato in un'intervista a Il Messaggero, riportata dall'Ansa:
"Ora è sempre più difficile affermare che non vi sia un rapporto di causa ed effetto tra la vaccinazione con AstraZeneca e casi molto rari di coaguli di sangue insoliti associati a un basso numero di piastrine. Questa settimana inizieremo a dare delle definizioni preliminari, ma difficilmente arriveremo a indicare dei limiti di età come hanno fatto vari Paesi. Per la semplice ragione che noi siamo un'agenzia regolatoria e dobbiamo avere dati molto precisi sul rapporto rischio-benefici".
Quindi cambierà qualcosa? Spetterà ai singoli Stati: "Le agenzie di salute pubblica che gestiscono le varie campagne di vaccinazioni hanno diverse opzioni a disposizione e possono usarle come meglio ritengono".
Cosa dirà oggi l'Ema
Il saronnese sempre dalle pagine del quotidiano romano ha anticipato i contenuti della comunicazione dell'Ema:
"E' chiaro c'è una associazione con il vaccino. Cosa causi questa reazione, però, ancora non lo sappiamo". "Nelle prossime ore diremo che il collegamento c'è, come questo avviene dobbiamo però ancora capirlo".
Rischi-benefici sempre a favore del vaccino
Si parla comunque di casi in numero molto limitato rispetto alle milioni di dosi somministrate e, di conseguenza, alle milioni di persone che hanno ricevuto il vaccino nella quasi totalità senza alcun problema se non un po' di febbre e debolezza per un paio di giorni (i casi sospetti sono vari ordini di grandezza inferiori all'1%). Cavaleri non ha dubbi, la bilancia pende ancora a favore di AstraZeneca rispetto ai rischi.
"Le giovani donne, spesso protagoniste dei casi di trombosi, patiscono meno l'effetto del Covid, dovremo valutare dunque il rapporto rischi-benefici per loro - conclude Cavaleri - Non dimenticando che anche le giovani donne finiscono in terapia intensiva per Covid. Dunque servirà un lavoro molto meticoloso per capire se il rapporto rischi benefici è a favore del vaccino per tutte le età".