Arresti in Campania per associazione a delinquere, uno anche nel Varesotto: era "salito" a trovare mamma
Legami con la camorra, 102 capi d'imputazione e un giro d'affari illeciti di 5 milioni di euro
Scattata questa mattina l'operazione "Delizia" in Campania tra le province di Napoli e Salerno e arrivata fino alla provincia di Varese. Cinquantasei gli arresti complessivi, di cui 35 con custodia cautelare in carcere, tutti indagati a vario titolo per associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione abusiva di armi clandestine.
Operazione Delizia in Campania
L’operazione, denominata “DELIZIA” (dall’attività commerciale, “delicious”, di proprietà del capo promotore del sodalizio e della consorte, vera e propria base logistica per le condotte criminose), ha visto impegnati oltre 350 Carabinieri supportati da elicotteri, unità cinofile e squadre dell’organizzazione mobile e si è svolta nelle province di Salerno e Napoli; ha previsto, altresì, oltre all’esecuzione delle misure cautelari, numerose perquisizioni personali e locali a carico degli arrestati e di altri soggetti indagati in stato di libertà nell’ambito della medesima indagine.
Lunghe indagini
L'operazione è stata la conclusione di un’articolata attività investigativa iniziata nel settembre 2020 dalla Tenenza Carabinieri di Pagani (in provincia di Salerno) nei confronti di un’organizzazione dedita al commercio, all’ingrosso e al dettaglio, di notevoli quantitativi di sostanze stupefacenti (soprattutto cocaina, crack e hashish) sia nei comuni dell’Agro nocerino-sarnese, che in numerosi altri comuni dalla provincia tra cui Cava de’ Tirreni, Amalfi, Battipaglia, Eboli ed altri minori. Un'attività che sulla base delle informazioni raccolte avrebbe fruttato al sodalizio un guadagno di circa 5 milioni di euro al mese.
I legami con la Camorra
Come emerso dalle indagini, il gruppo si sarebbe mosso nel mercato della droga avvalendosi di una pluralità di canali di rifornimento riconducibili a qualificati contesti criminali di matrice camorristica radicati rispettivamente a Pagani e nella provincia di Napoli. Tra i principali stabili fornitori, (che dovranno rispondere del reato associativo) sono stati infatti individuati soggetti appartenenti o legati alla famiglia Gionta di Torre Annunziata.
In particolare, Valentino Gionta, classe 1983 e nipote dell'omonimo classe 1953 storica figura apicale del clan e Nicola Fiore detto "O' Pallin" noto per precedenti per tentato omicidio, associazione di tipo mafioso, estorsione, reati in materia di armi e stupefacenti, già affiliato al disciolto clan Contaldo. Ma anche Giuseppe d'Auria, nipote di Giuseppe Olivieri detto "Peppe Saccone", quest’ultimo figura di grande rilievo della camorra dell’Agro nocerino-sarnese degli anni ’80 e referente della “Nuova Famiglia”, ucciso in un agguato camorristico il 25/06/1990.
L'arresto in provincia di Varese
Tutti e 56 raggiunti e arrestati tra le province di Napoli e Salerno. Tranne Gionta: ad arrestarlo i carabinieri del Reparto Operativo di Varese che lo hanno individuato questa notte a Cardano al Campo. Era appena arrivato per far visita alla madre, residente a Cardano. I militari lo hanno rintracciato e seguito fino a un noto ristorante di Milano, dove sono scattate le manette.
Droga trasportata anche in ambulanza
Come ogni rete di spaccio che si rispetti, anche il sodalizio azzerato dall'operazione Delizia aveva i suoi stratagemmi per passare inosservato. Uno di questi, l'utilizzo di un'ambulanza per trasportare grosse quantità di droga grazie a uno dei componenti dell'organizzazione (oggi ai domiciliari) autista professionale di quei mezzi e utilizzato come corriere per grosse partite di droga, anche mentre trasportava i pazienti bisognosi di cure.
In totale sono 102 i capi d'imputazione rilevati dalle indagini. Le perquisizioni invece hanno permesso di sequestrare oltre 5 chili di cocaina e 3 chili di hashish, con contestuale arresto in flagranza del reato di 15 persone per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, oltre a numerosi altri sequestri amministrativi a carico di acquirenti-assuntori e correlate segnalazioni alla Prefettura