Anziana circuita e messa in casa di riposo, sottratti 300mila euro: indagata l'istruttrice di pilates
Avviso di garanzia all'insegnante 51enne e a suo fratello.
Anziana circuita dall'insegnante di pilates
Circonvenzione di incapace e appropriazione indebita per l'insegnante di pilates, ricettazione e riciclaggio per il fratello, imprenditore residente e operante all'estero. Sono le conclusioni comunicate dalla Polizia di Stato di Busto Arsizio (coordinati dalla procura della repubblica e coadiuvati dalla Guardia di Finanza) al termine delle indagini circa i fatti avvenuti nel biennio 2016/2017 e che hanno visto come vittima una donna ultrasettantenne.
La segnalazione dei parenti della vittima
Le indagini erano iniziate dopo la segnalazione di alcuni parenti della vittima, una settantacinquenne nubile e senza figli. L'anziana era stata collocata in una casa di riposo in Emilia Romagna su disposizione dell'istruttrice di pilates. Le indagini mostrarono che la cinquantunenne, dopo aver conosciuto l’anziana e averne carpito astutamente la fiducia, aveva messo in atto una serie di operazioni per poter disporre a suo piacimento del patrimonio di questa e appropriarsi, in totale, di oltre 300.000 euro.
I fatti
Dapprima, l'istruttrice si era fatta designare amministratrice di sostegno della settantacinquenne "in previsione della sua eventuale e futura incapacità". Quindi aveva chiuso i conti bancari della vittima trasferendo i fondi su un conto online cointestato ad entrambe ma sul quale, di fatto, operava solo lei. L'anziana infatti non aveva un computer e non era capace di navigare su internet. Inoltre, la truffatrice aveva stipulato una polizza sulla vita della vittima della quale era lei la beneficiaria, ne aveva corretto il testamento facendosi nominare erede universale, si era fatta conferire una procura generale che le consentiva di agire per suo conto e si era fatta consegnare i preziosi di famiglia.
Il ruolo del fratello
I beni della vittima venivano in parte girati su conti del fratello, che a sua volta li ritrasferiva su altri conti riconducibili anche alla sorella in modo da ostacolare l’identificazione della loro provenienza. Questi venivano utilizzati dalla cinquantunenne per scopi personali, come il pagamento di costose vacanze in Kenia e alle Hawai o del canone di affitto dei locali utilizzati dalla sua palestra di pilates. Il tutto isolando sempre di più l’anziana, impedendole di frequentare le amiche, licenziando la badante e infine collocandola nella casa di riposo in un’altra regione.
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