Fase 2

Anche i medici di base in campo per le vaccinazioni: firmato l'accordo

Quando inizierà la vaccinazione di massa non si potrà fare riferimento solo agli ospedali: Regione potrà contare sulla rete dei medici di base grazie al vaccino di Moderna

Anche i medici di base in campo per le vaccinazioni: firmato l'accordo
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E' stato firmato l’accordo tra Regione Lombardia e principali sigle sindacali dei medici di famiglia per immunizzare i propri pazienti nella seconda fase della campagna vaccinale. Il presidente della Commissione Sanità della Regione Emanuele Monti: "La Lombardia torna a correre".

Vaccinazioni Covid anche dai medici di base

Somministrazione capillare per raggiungere quante più persone il più in fretta possibile. E' in quest'ottica, in vista dell'avvio della vaccinazione anti-Covid tra la popolazione, che la Regione ha siglato l'accordo con i medici di base. Un accordo che, spiega Monti, permetterà di " implementare ulteriormente le somministrazioni e in linea con quanto detto in conferenza stampa questa mattina dal neoassessore al Welfare, Letizia Moratti, e dal Presidente, Attilio Fontana". L'inizio di questa seconda fase è previsto nelle prossime settimane, non appena si concluderà la campagna di somministrazione al personale sanitario.

Nuova strategia con Moderna

Fondamentale per quest'organizzazione è il vaccino sviluppato da Moderna. Con quello Pfizer, usato attualmente, non sarebbe infatti possibile distribuire le fiale ai medici e farle conservare a loro in attesa dei cittadini vista la necessità di tenerlo congelato a -70/-80 gradi e e di doverlo somministrare nel giro di poco tempo.

Moderna invece, autorizzato nei giorni scorsi da Ema ed Aifa, oltre a richiedere temperature di stoccaggio inferiori (-20 gradi), una volta scongelato può essere conservato fino a un mese tra i 2 e gli 8 gradi, temperature "da frigorifero" adatte a una distribuzione più diffusa.

E saranno proprio queste fiale quindi ad esser consegnate ai medici di famiglia:

"L’obiettivo dell’accordo - prosegue Moti - è quello di effettuare le prime somministrazioni già a partire dal mese di febbraio, riservando la priorità ad anziani e fragili. I medici non immunizzeranno necessariamente nei loro studi ma sarà studiato una soluzione logisticamente più compatibile, come fatto durante l’ultima campagna antinfluenzale. Saranno dunque coinvolti gli enti locali, i comuni, la Protezione Civile e le ATS per garantire il massimo della sicurezza a tutti i beneficiari. Inoltre, i medici che decideranno di mettersi in maniera volontaria a disposizione supporteranno le RSA nel somministrare i vaccini ai propri degenti".

“Plaudo quindi a questa iniziativa e ringrazio la DG Welfare e le sigle sindacali per aver trovato un accordo così importante in breve tempo. Regione Lombardia - conclude - è all’opera per organizzare al meglio la fase 2 della campagna”.

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