Tradate

Al centro medico di Tradate si entra uno alla volta

Da lunedì la Protezione civile sorveglierà gli ingressi del centro di via Isonzo e del palazzo comunale. Il sindaco: “ Nessun allarmismo, ma rispettiamo le disposizioni ministeriali per tutelare la nostra salute”

Al centro medico di Tradate si entra uno alla volta
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Il comune di Tradate dopo il caso positivo da Covid 19 su un pensionato di 75 anni, attualmente ricoverato all’ospedale di Varese nel reparto malattie infettive ( le sue condizioni pare non destino particolare preoccupazione)  ha emesso un’ordinanza per l’attivazione del centro operativo comunale per emergenza epidemiologica.

Dopo le disposizioni più restrittive per la Lombardia emesse dal decreto da lunedì al centro medico si entra uno alla volta.

 Visite contingentate al centro medico

Al centro medico di via Isonzo i pazienti da lunedì 9 marzo 2020 entreranno uno alla volta. Ad annunciarlo è il sindaco, dottor Giuseppe Bascialla, medico che lavora con la medicina di gruppo. “ A far rispettare il provvedimento ci saranno i volontari della Prociv di Tradate”. Sarà sempre la squadra di Giordano Colombo a sorvegliare gli ingressi del palazzo comunale: “Abbiamo chiesto alla cittadinanza di recarsi negli uffici comunali solo per pratiche urgenti e l’accesso sarà possibile unicamente previo appuntamento da fissare telefonicamente con i rispettivi uffici”

L’appello del sindaco

Giuseppe Bascialla il sindaco di Tradate rassicura i cittadini:

Non è il caso di allarmarsi, tutte le misure messe in campo e richiamate dal decreto ministeriale dell’ 8 marzo 2020 sono volte a contrastare e contenere la diffusione del Coronavirus. Invitiamo la cittadinanza a rispettare le disposizioni”.

Sono infatti sospese tutte le manifestazioni, gli spettacoli. Chiuse scuole, palestre, piscina, cinema e teatri, e ciò vale anche per la biblioteca Frera.  Limitazioni anche per l’accesso alle strutture per anziani e Rsa.

“ Raccomandiamo alle persone anziane, le più deboli e fragili, di evitare di uscire dalla propria abitazione  se non in casi di stretta necessità evitando comunque i luoghi affollati. L’assessorato ai servizi sociali ha attivato un servizio domiciliare di consegna di farmaci e spesa proprio per gli ultra 65enni che non hanno una rete familiare di appoggio”.

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