Ats Insubria

A Viggiù 14 casi di "variante scozzese": screening a ritmo di 1000 al giorno

Si tratta di una mutazione già riscontrata in Italia meno minacciosa di quelle inglese, sudafricana e sudamericana.

A Viggiù 14 casi di "variante scozzese": screening a ritmo di 1000 al giorno
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La zona rossa a Viggiù è scattata dopo che ieri erano emersi, in un campione di 200 cittadini, 14 casi di "variante scozzese". Ora lo screening procede a tutto ritmo.

Viggiù, la minaccia della "variante scozzese"

In data 16.02.2021 ATS Insubria ha rilevato 14 tamponi positivi per variante scozzese, emersi a seguito di una campagna di testing effettuata su un campione di popolazione di circa 200 persone residenti nel Comune di Viggiù.

L’indagine analitica è stata condotta dal Laboratorio di Microbiologia dell’ASST Sette Laghi, diretto dal Prof. Fabrizio Maggi.

"La scelta di effettuare un approfondimento su un target di popolazione definito del Comune - spiegano dall'Ats - è stata determinata da un andamento dei contagi crescenti nel corso delle ultime due settimane sul territorio, in particolare nella popolazione scolastica. A seguito del rilievo, di concerto con le Autorità competenti e il Signor Sindaco del Comune di Viggiù, è stato deciso di allargare l’attività di indagine all’intera popolazione (circa 5.000 abitanti)".

Tutti tamponati in pochi giorni

La tamponatura di massa coinvolgerà circa 1000 persone al giorno convocate alle Fontanelle di Malnate. La popolazione, fanno sapere da Ats, sta collaborando "in modo significativo".

La variante scozzese

Inglese, sudamericana, sudafricana e ora scozzese. Si tratta di una variante già identificata in Italia a partire da ottobre, seppur in modo sporadico. In base ai dati ad oggi disponibili questa variante appare piuttosto simile al virus originale in termini di virulenza e di diffusione a differenza delle altre tre.

ATS sottolinea l’importanza di un’ampia adesione dei cittadini di Viggiù, allo scopo di rilevare eventuali positività e contenere la diffusione del virus variato.

I Medici di Medicina Generale sono stati attivati per implementare le azioni di sorveglianza sanitaria e per sensibilizzare la popolazione. Le misure di controllo sono in corso e, anche a seguito dell’ordinanza regionale che identifica l’area “zona rossa”, la situazione appare presidiata con garanzia di massima attenzione delle Autorità.

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