A Caronno multe fino a 500 per chi nutre i gatti delle colonie, gli animalisti insorgono

Secondo gli animalisti "vogliono farli morire di fame". Ma basta leggere l'ordinanza per capire che non è così

A Caronno multe fino a 500 per chi nutre i gatti delle colonie, gli animalisti insorgono
Pubblicato:
Aggiornato:

L'ordinanza firmata dal sindaco di Caronno Pertusella Marco Giudici, in cui si prevedono multe per chi dà da mangiare ai gatti delle colonie di via Arese e Tigros fa infuriare i militanti di Centopercentoanimalisti.

Multe a chi nutre i gatti delle colonie feline, gli animalisti: "Vogliono farli morire di fame"

"Vogliono farli morire di fame". Questo l'attacco di Centopercentoanimalisti al sindaco di Caronno Pertusella Marco Giudici. Secondo il movimento, il divieto sanzionato da 25 a 500 euro di dar da mangiare ai gatti delle colonie feline di via Arese e Tigros dietro l'ordinanza ci sarebbe il pensiero che "i gatti sono troppi, se aumentano stanno male. Quindi meglio farli morire di fame, per contenere le nascite".

"Una concezione malthusiana della gestione delle colonie. La seconda cosa 'strana' è che sia appoggiata dall'Enpa locale, che nella persona della vicepresidente Riccardi ha sottoscritto e approvato. E' vero che anche l'Enpa spesso lascia perplessi, come quando ha invitato, nel periodo dell'emergenza sanitaria, la gente ad andare al circo attendato a Saronno.

Noi pensiamo che la crescita delle colonie si controlli con la sterilizzazione e la lotta agli abbandoni, non certo facendo morire di fame i Mici. Anche se questo richiede qualche impegno in più all'ente locale".

Ma cosa dice l'ordinanza?

Prima di assaltare la sede municipale per fermare la strage felina paventata dagli animalisti, però, basta leggere l'ordinanza per capire che la realtà è ben diversa. Non solo il divieto di dar da mangiare agli animali non è assoluto, ma limitato solo a chi non è autorizzato dal Comune, ha proprio lo scopo di non interferire proprio con le pratiche di sterilizzazione che gli stessi animalisti indicano come opportune.

Nelle considerazioni evidenziate dall'ordinanza, si legge infatti che l'Amministrazione "intende avvalersi dei piani di sterilizzazione messi a disposizione dal Dipartimento Veterinario di ATS Insubria, al fine di evitare nascite di cucciolate indesiderate e aumento incontrollato dei soggetti presenti nella colonia".

Ma per essere sterilizzati (e microchippati), i gatti devono essere prima presi. Come? Con gabbie trappola che usano il cibo come esca. Infatti l'ordinanza vieta "a chiunque non autorizzato, di alimentare i gatti liberi o comunque lasciare cibo a loro disposizione, fino a nuove
determinazioni, ad eccezione dell’associazione titolare delle sterilizzazioni e della conduzione delle colonie".

Allo stesso modo, si vietano infatti anche la manomissione e l'asportazione delle gabbie trappola, il divieto di cattura dei gatti liberi, di spostamento dei punti di alimentazione identificati dall'Amministrazione, l’immissione nelle colonie di gatti di proprietà o ritrovati vaganti negli ambiti territoriali di altri Comuni e di ostacolare od impedire l’attività di gestione delle colonie feline, di asportare o danneggiare gli oggetti utilizzati per la loro alimentazione, riparo e cura e di alzare barriere o impedimenti di qualsiasi tipo per impedire la circolazione dei gatti o metterli in pericolo.

Seguici sui nostri canali