37enne morta in autobus: autista condannato per omicidio colposo
L’incidente aveva però sconvolto la comunità di Mozzate, perché era costato la vita alla 37enne Nicoletta Nardoni, giovane mamma residente in paese, diretta a Stoccarda
E’ stato condannato a due anni dal Tribunale di Zurigo, con sospensione condizionale, per omicidio colposo plurimo l’autista 63enne genovese che, all’alba del 16 dicembre 2018, aveva perso il controllo del pullman in autostrada, schiantandosi contro un muro di protezione dell’A3, a Zurigo. Tra i morti anche la 37enne Nicoletta Nardoni di Mozzate.
37enne morta in autobus: autista condannato per omicidio colposo
Nel violentissimo impatto avevano perso la vita due persone a bordo del «Flixbus», partito da Genova e diretto a Düsseldorf. A bordo c’erano 51 persone: i due autisti italiani e 49 passeggeri. Il bilancio dello schianto era apparso da subito molto grave: 42 erano infatti i viaggiatori rimasti feriti, mentre il secondo autista, il 61enne Roberto Tonoli aveva perso la vita dopo due settimane di sofferenza.
L’incidente aveva però sconvolto la comunità di Mozzate, perché era costato la vita alla 37enne Nicoletta Nardoni, giovane mamma residente in paese, diretta a Stoccarda, dove risiedono per motivi di lavoro il padre e i due fratelli. Ad indagare sulle dinamiche dell’incidente, avvenuto secondo una prima ricostruzione all’altezza di una brusca deviazione a destra, è stata la polizia cantonale svizzera. Le cause della perdita di controllo del mezzo sarebbero state diverse. Tra queste la velocità sommata alla neve, che aveva reso il fondo stradale insidioso (diverse le uscite di strada tra le auto di passaggio), tanto che anche la polizia elvetica aveva dichiarato che a quell’ora le condizioni della strada «a seguito di una forte nevicata erano proibitive».
La conta dei morti poteva essere maggiore
La mozzatese, che lavorava nel bar della stazione di Saronno, aveva perso la vita dopo essere stata scaraventata fuori dal veicolo, da un’altezza di 10 metri, ed essere finita nel fiume Sihl. Il bilancio del tragico incidente sarebbe inoltre potuto essere ancora più pesante se il muro di protezione dell’autostrada, contro cui il pullman si era schiantato, non avesse retto al peso del mezzo, facendolo precipitare interamente nel fiume sottostante.