turismo e mobilità

Varese: lo sguardo a Como e Lecco per la città dei laghi

Le due tratte estreme dell’asse, rispettivamente la Laveno-Varese e la Como-Lecco, sono già in esercizio come ferrovie tradizionali

Varese: lo sguardo a Como e Lecco per la città dei laghi
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Uno sguardo verso i laghi e verso le sorelle di Como e Lecco che con Varese condividono un paesaggio unico dominato dai laghi.

Un sguardo verso i laghi per andare oltre la "sindrome" Milano

Le indicazioni emergono nel documento che il gruppo di lavoro TramTreno Varese ha presentato
all’Amministrazione Comunale in risposta alla call per l’avvio del procedimento del nuovo Piano di Governo del Territorio:

«L’analisi degli effetti e le possibili ottimizzazioni generati a cascata dalla trasformazione in metro-tramvia della linea che da Varese porta a Laveno Mombello ci induce a evidenziare come lo sguardo debba allargarsi a una scala territoriale più ampia, sicuramente superiore a quella comunale. Scala cui dovrebbe guardare anche il nuovo Piano di Governo del Territorio della città di Varese»  spiega Giovanni Arioli, portavoce di un comitato operativo formato da cittadini accomunati dall’appartenenza a otto club Rotary del Varesotto e supportati dalle più qualificate competenze a livello tecnico e accademico.

«Appare ormai chiaro – continua lo stesso portavoce – come la giusta scala geografica sia la cosiddetta
“Città dei Laghi”, frutto delle riflessioni in corso all’Accademia di Mendrisio e all’Università dell’Insubria
nonché al tavolo che vede riuniti i sindaci delle principali località del territorio transfrontaliero italo-
svizzero».

La mobilità urbana su ferro

In un’eloquente cartografia, elaborata da Michele Arnaboldi dell’Accademia di Mendrisio, la linea rossa più marcata rappresenta l’asse portante di mobilità urbana pubblica su ferro che potrebbe essere utilmente realizzata tra Laveno e Lecco passando per Varese e Como.

Le due tratte estreme dell’asse, rispettivamente la Laveno-Varese e la Como-Lecco, sono già in esercizio come ferrovie tradizionali, ma potrebbero facilmente essere trasformate in metro- tramvie con un importante incremento di fermate e frequenze, così come dimostrato dallo studio che il comitato TramTreno Varese ha illustrato lo scorso giugno in un convegno pubblico.

La tratta Varese-Como sarebbe, invece da ripristinare utilizzando il vecchio tracciato FNM da Malnate a Grandate. In via provvisoria, tuttavia, può già essere coperta dal servizio ferroviario Tilo che collega i due capoluoghi di provincia lombardi con il Canton Ticino fino a Bellinzona e Locarno, passando per Mendrisio e Lugano.

«Questi due assi di trasporto pubblico, rispettivamente Est-Ovest e Sud-Nord – riprende Arioli –, potrebbero conferire al nostro territorio transfrontaliero un’identità propria di polarità urbana, ora troppo spezzettata. Un’identità che, per massa critica, sarebbe in grado di competere con la forza centripeta che attualmente caratterizza le due aree metropolitane di Milano a Sud e Zurigo a Nord, rischiando di fagocitare sia il Varesotto e il Comasco, sia il Canton Ticino».

Tanto più che altri studi recenti mostrano come l’attenzione verso il pendolarismo con Milano
debba essere almeno contemperata da un identico interesse per chi entra e si sposta a Varese
come a Como, Lecco o Lugano:

«Persone che sono la maggioranza: gli spostamenti verso e all’interno di Varese sono 35.800 al giorno, nettamente di più dei 15mila in uscita dalla città, sempre per motivi di lavoro o studio».

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