stop alle guerre

Una marcia della pace per dire stop alla guerra

In Siria, dopo tredici anni di guerra, i risultati sono centinaia di migliaia di morti e la distruzione di una secolare convivenza inter-religiosa e inter-comunitaria

Una marcia della pace per dire stop alla guerra
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"Fermiamo la criminale follia di tutte le guerre, la corsa al riarmo, la distruzione del Pianeta" con una marcia della pace sabato 24 febbraio con partenza alle ore 15 dalla Corte del ciliegio Viale Lombardia 55, Castellanza alle ore 16,30 e arrivo all'Approdo di Calipolis in Via C. Colombo 80, Fagnano Olona.

Una marcia della pace per ire stop alla guerra

Per il ritorno a Castellanza sono stati messi a disposizione alcuni pulmini: per chi può si potrà portare una macchina al parcheggio predisposto vicino all'approdo dei Calimali.

"Ormai le guerre si susseguono con ritmo ed intensità crescente. Iniziano ma non finiscono, alimentando solo la fiorente industria e il commercio immorale di armamenti. Stati e Governi sembrano aver perso la capacità di prevenire e gestire i conflitti mediante gli strumenti della diplomazia e della politica, con i quali far applicare e rispettare le convenzioni e il diritto internazionale. La conseguenza è che la guerra e la barbarie sono nuovamente tornate ad essere le uniche opzioni in campo. Basta, questa logica distruttiva va fermata".

Le guerra che si stanno svolgendo

Il 24 febbraio si compiono i due anni di guerra in Ucraina, con centinaia di migliaia di morti, milioni i profughi in fuga ed un terzo del paese distrutto.

In Siria, dopo tredici anni di guerra, i risultati sono centinaia di migliaia di morti e la distruzione di una secolare convivenza inter-religiosa e inter-comunitaria. In Africa, guerre e neo-colonialismo non hanno mai cessato di coesistere e di schiacciare le speranze di democrazia e di libertà.

L'ultimo e più drammatico esempio di questa spirale distruttiva è ancora una volta in Medio Oriente, con l'atroce attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, che ha provocato 1200 vittime e più di 200 persone prese in ostaggio, con stupri di guerra sulle donne israeliane; ne è conseguito l'assedio della Striscia di Gaza da parte del governo israeliano con bombardamenti a tappeto, uccidendo più di 24000 palestinesi, inclusi bambini, donne e anziani, la distruzione di ospedali, scuole, presidi delle Nazioni Unite, il taglio dei rifornimenti di carburante, cibo, acqua, assistenza sanitaria.

"Una escalation di crimini di guerra, che condanniamo e che debbono essere fermati immediatamente per affrontare politicamente e culturalmente le cause che li hanno determinati, applicando il diritto internazionale, il diritto di autodeterminazione di entrambi i popoli, come riconosciuto dalle risoluzioni delle Nazioni Unite".

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