Lonate Ceppino

Un anno di Boxing Tiger: "Non è picchiarsi, ma insegnare valori"

Da due a 45 iscritti, e già i primi titoli regionali e nazionali per l'Accademia che, oltre al combattimento, insegna valori

Un anno di Boxing Tiger: "Non è picchiarsi, ma insegnare valori"
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E’ partita con due iscritti e oggi, un anno dopo l’apertura della palestra a Lonate Ceppino, sono già 45 e nella "bacheca dei trofei" dell'Accademia Boxing Tiger, già i primi titoli regionali e nazionali.

Lonate, un anno di Accademia Boxing Tiger

Per l’Accademia Boxing Tiger, casa e scuola di Boxe, Kickboxing e Autodifesa Femminile, non potevano esserci esordio e avvio migliori.

"Abbiamo iniziato la nostra attività nel settembre 2022 - ricorda il Presidente Bassem Sassi - e in questi pochi mesi tre dei nostri atleti hanno partecipato a delle gare regionali e nazionali, conseguendo due titoli nazionali e due regionali".

Ring e valori

Scuola, prima che palestra, perchè dietro la fatica e gli scontri, duri, sul ring ci sono insegnamenti, regole e valori.

"Il pugilato e gli sport da combattimento sono discipline che infondono importanti valori in chi le pratica - spiega Sassi - Valori come il rispetto, la dedizione, l'impegno, il sacrificio, l'umiltà e la costanza, che sono significativi anche nella vita quotidiana e lontano dal ring e dalla palestra".

Scopo dell’associazione non è solo insegnare una disciplina di combattimento, ma diffondere una cultura sportiva che in un Paese "calciocentrico" non sempre viene compresa, nonostante una tradizione decisamente importante che ha fatto la storia (anche recente) della boxe, la "nobile arte".

"Ci stiamo impegnando ad insegnare a grandi e piccini questo sport - spiega infatti il presidente - Lo facciamo ponendo particolare attenzione alla sua funzione anti-bullismo e alla difesa personale femminile, insegnando loro che praticare la boxe non vuole dire assolutamente picchiarsi, ma bensì è avere disciplina e rispetto dell’avversario".

Il ruolo sociale dello sport

Filosofie e valori che, non a caso, hanno portato gli sport di combattimento e le palestre dove vengono insegnati ad essere anche "presidi di legalità" in territori decisamente complicati: basti pensare al dojo di Judo di Gianni Maddaloni (padre di Pino Maddaloni, oro olimpico a Sidney 2000) a due passi dalle Vele di Scampia o alla palestra di boxe di Lino Silvestri (figlio di Geppino, fondatore della "fucina di campioni" Fulgor), sempre a Napoli. La realtà di Lonate Ceppino e del Tradate è fortunatamente meno delicata, meno difficile, ma non priva di situazioni a rischio.

"Durante questi mesi - racconta sempre Sassi - abbiamo incontrato anche bambine, bambini, ragazze e ragazzi in difficoltà, economica o psicofisica, e siamo riusciti a coinvolgerli in modo che possano passare del tempo in un ambiente sano, divertente e soprattutto disciplinato. Gran parte di loro fa fatica a pagare la retta mensile e non dispone dell’attrezzatura, quali le protezioni, per allenarsi in sicurezza, che forniamo noi grazie al contributo anche dei nostri sponsor tra cui la Pasticceria B che ha acquistato guantoni e caschetti. Siamo orgogliosi di aver costruito in questi mesi un ambiente accogliente e supportivo, che valorizza lo spirito sportivo, la crescita personale e il senso di appartenenza al gruppo".

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