Un 25 aprile “festa di unità”, ma non senza una nota stonata a Tradate.
Tradate, tripla cerimonia per il 25 aprile
Niente polemiche e niente “fuoriprogramma” a differenza degli anni scorsi per il Bella Ciao, fatto suonare e cantare a cerimonia chiusa in piazza Unità d’Italia ad Abbiate Guazzone. Presenti oltre al sindaco Giuseppe Bascialla con la giunta e i consiglieri delle minoranze, i vertici della tenenza dei Carabinieri, gli uomini della Polizia locale e i rappresentanti delle associazioni d’arma e il Corpo Musicale Città di Tradate che prima ad Abbiate, poi in piazza Mazzini e infine al Sacrario dei Paracadutisti hanno reso onore ai caduti e a chi ottant’anni fa diede la vita per la libertà contro il fascismo e l’occupazione nazista.
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Alla prima tappa, dove si è tenuta la maggiore delle tre cerimonie, spazio anche agli studenti della scuola media che hanno declamato brani, canzoni e poesie sulla Resistenza e sulla libertà, accompagnati gli intermezzi musicali a cura del liceo Bellini.
“Ricordiamo il sacrificio di chi ha combattuto per la libertà”
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“La Liberazione mise fine all’occupazione tedesca, a 20 anni di dittatura fascista e a 5 anni di guerra – ha ricordato il sindaco nel suo discorso – Ricordando quel giorno, ricordiamo il sacrificio di donne e uomini della società civile che quando tutto sembrava perduto ha deciso di non voltare la testa prendendo il destino nelle proprie mani. Erano uomini e donne che volevano rimanere liberi e che hanno combattuto contro chi li voleva tenere in oppressione”.
Dal primo cittadino anche un appello alla pace, “obiettivo e lotta di tutti”, e il ringraziamento “a chi ha lottato per noi: partigiani, Alleati, ebrei”.
La “stonatura” finale
Nota stonata, non sfuggita e sottolineata da alcuni dei cittadini presenti, alla fine del discorso, con quel “grato della fiducia che sinora voi Tradatesi avete riposto in me e nella mia squadra di governo, mi impegno a lavorare finchè voi vorrete con assiduità e disponibilità”. “A un mese dalle elezioni – ha sottolineato a margine un consigliere dell’opposizione – un passaggio evitabile”.