Suor Lucia fa ritorno nella "sua" Saronno a 84 anni
Dopo ventiquattro anni passati a Saronno (proprio nella comunità nella quale farà ritorno tra qualche giorno) la religiosa nel 1997 approdò ad Arcore
Suor Lucia De Santis tornerà dopo tanti anni a Saronno, dove ha prestato servizio per 24 anni e dove passerà la sua meritata "pensione".
Suor Lucia De Santis torna a Saronno
Arcore saluta un vero e proprio gigante della fede che ha servito la comunità pastorale per ben 22 anni, seppur in due periodi diversi. Tra qualche giorno suor Lucia De Santis (85 anni il prossimo 31 dicembre), vero punto di riferimento prima all'asilo San Giuseppe come insegnante e poi alla Caritas, lascerà la città per fare ritorno a Saronno.
La religiosa, che fa parte delle suore del Sacro cuore di Brentana, domani, sabato 4 novembre 2023, durante la messa vigiliare vespertina delle 17.30, che verrà celebrata nella chiesa di Sant'Eustorgio, riceverà il saluto della comunità.
Suor Lucia, per sua stessa ammissione, se ne va con il cuore colmo di gioia ma con il rammarico per come è finita la vicenda riguardante la chiusura dell'asilo San Giuseppe di via Tomaselli.
Nel 1958 lasciò la Puglia per Saronno
Suor Lucia è originaria di Lizzano, un paese in provincia di Taranto. Ha lasciato la Puglia, sua terra natale, nel 1958, a soli vent’anni, per prendere i voti. Il suo primo mandato l’ha portata in Svizzera, ad operare tra i figli degli emigrati. Dopo ventiquattro anni passati a Saronno (proprio nella comunità nella quale farà ritorno tra qualche giorno) la religiosa nel 1997 approdò ad Arcore e rimase in forze alla comunità di Sant'Eustorgio fino al 2009.
Successivamente, per 4 anni, si trasferì a Robecchetto con Induno. Nel 2013 l'attuale madre superiora della congregazione suor Nuccia Matera le propose di fare ritorno ad Arcore. Trasferimento che venne accettato da suor Lucia che così, nel 2013, si trasferì nuovamente in città per rimanervi un'altra decina di anni, fino ai giorni nostri.
"Porterò sempre nel cuore l'Asilo San Giuseppe e la Caritas"
Ventidue anni volati via per suor Lucia, sempre in prima linea nel campo dell'insegnamento e vero punto di riferimento per gli ammalati e le persone sole e, soprattutto, per le centinaia di famiglie che settimanalmente vengono aiutate dalla Caritas e dal centro di ascolto.
"Ho iniziato la mia opera ad Arcore quando ancora non c'era la comunità pastorale, all'interno della parrocchia di Sant'Eustorgio - ha sottolineato suor Lucia - Ho collaborato con molti preti, tra i quali don Bruno Marinoni, don Angelo Zorloni e poi ancora l'attuale parroco don Giandomenico Colombo, don Marco Taglioretti, don Gabriele Villa e tutti gli attuali sacerdoti della comunità pastorale. Ricordo con piacere e con orgoglio gli anni trascorsi nell'ex asilo di via Tomaselli e i tanti genitori che mi hanno subito aiutata fin dall'inizio. Mi occupavo dei bambini più piccoli dell'asilo nido. Tutto quello che potevo fare per la citta l'ho fatto. Però voglio essere sincera, me ne vado con il cuore pieno di gioria ma con un grande rammarico: mi spiace davvero tanto per come è andata a finire la vicenda riguardante l'asilo San Giuseppe. La chiusura della struttura mi ha fatto male. Spero che il sindaco Maurizio Bono possa fare qualcosa per far ritornare in vita questa realtà educativa tanto importante per la città. In generale ho amato tutti indistamente e tutti mi hanno sempre amata e rispettata. Penso di aver ricevuto tanto bene e di aver seminato bene... ".
Farà ritorno a Saronno per motivi di salute
Alla base del suo ritorno a Saronno ci sono motivi legati alla salute.
"Me ne vado per motivi di salute, le gambe purtroppo non mi aiutano e non mi permettono di stare in piedi per tanto tempo - ha continuato la religiosa - Porterò sempre nel cuore tante figure incontrate in asilo: la famiglia Perego, la signora Ines e Silvia Perego in particolare. Sono sempre state al mio fianco. Ho stimato e amato e me lo stanno dimostrando in questi giorni. Lascio a malincuore anche la grande famiglia della Caritas. Con loro, ogni settimana, abbiamo fatto del bene, incontrando e aiutando le tante famiglie che oggi chiedono aiuto. Tante famiglie straniere ma anche tante italiane, circa il 30%".