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Sos tamponi nel varesotto, cinque giorni di attesa. Astuti: "Pochi centri, riaprire Fontanelle"

Lunghe attese e fino a 40km di strada per fare un tampone. "Così salta tutto il tracciamento"

Sos tamponi nel varesotto, cinque giorni di attesa. Astuti: "Pochi centri, riaprire Fontanelle"
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roblemi di tracciamento, di nuovo, dopo quasi due anni di pandemia. L'allarme lanciato nelle scorse settimane da Ats Insubria, riguardo in quel caso i tamponi per la "sorveglianza con testing" nelle scuole, si estende ormai a tutti i cittadini. A farsene portavoce il consigliere regionale del Pd Samuele Astuti: "Nel varesotto cinque giorni d’attesa per un tampone. Necessario potenziare i centri, anche alle Fontanelle di Malnate".

In provincia di Varese è sos tamponi

Nel varesotto è sos tamponi. A lanciare l’allarme è il consigliere regionale  e capodelegazione del Pd in Commissione sanità, Samuele Astuti che spiega:

"Nel varesotto  il tempo d’attesa  per un tampone arriva fino a cinque  giorni, i centri sono pochi, per cui succede di dover percorrere anche 40 chilometri per arrivarvi, il che porta molti a rinunciare al test. In questo modo salta completamente il tracciamento  e questo proprio nel momento  di una gravissima recrudescenza della pandemia, che vede  nella nostra provincia numeri allarmanti e in costante peggioramento".

Difficoltà non certo imprevedibili: già dopo l'estate nonostante l'apertura dei tamponi nelle farmacie il sistema è subito risultato in grossa difficoltà per l'esigenza di chi non si voleva vaccinare di dover ricorrere al tampone ogni due giorni se voleva entrare nel posto di lavoro. Una corsa alla prenotazione che in poche settimane ha portato al sold-out. Nel mentre, con il ridursi dell'epidemia nei mesi estivi si erano chiusi altri centri, quelli dove vengono inviati i contatti dei positivi e chi presenta sintomatologia riconducibile al Covid, e ridotte le capacità di quelli rimasti aperti.

Senza dimenticare il collo di bottiglia rappresentato dalle capacità di analisi dei laboratori che seppur potenziati non riescono a tenere il passo dei campioni da analizzare.

E ora che il contagio ha ripreso a produrre numeri importanti, le prime due delle famose "tre T" (Testing, tracing, treating: tamponi, tracciamento, trattamento) sono in seria difficoltà.

"Gli operatori sanitari – continua Astuti -  ancora una volta stanno dando l’anima nel loro lavoro, con dedizione  e generosità ma Regione Lombardia sta dimostrando un’inefficienza e una disarmante incapacità organizzativa. E’ inaccettabile.  E’ assolutamente  necessario potenziare i centri tamponi, ad esempio aprendo un centro alle Fontanelle di Malnate,  uno spazio disponibile visto che si è deciso di non aprirvi  il centro vaccinale programmato. Tutte le istituzioni devono collaborare per  garantire  un’offerta adeguata di tamponi. Il tracciamento - conclude Astuti - è l’unico modo, unito ai vaccini, per combattere la nuova ondata dalla pandemia. Non  si può rinunciare. Per questo, da parte nostra  siamo disponibili a fare la nostra parte, con spirito costruttivo".

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