Si "stacca la spina" alle casette dell'acqua di Tradate
Già spenta quella vicina a piazza mercato, stessa sorte in programma per quella di via Dante: ecco perchè
Si chiudono i rubinetti delle due casette dell’acqua di Tradate. Già spenta quella di piazzale Scattolin, accanto a piazza Mercato, e a breve seguirà quella di via Leonardo da Vinci, dietro la scuola Dante.
Costi elevati e guadagni scarsi: addio alle casette dell'acqua
"Impianto spento per futura rimozione", recita il foglio scritto a mano posizionato sabato sulla prima. Fine di una storia iniziata con l’apertura delle due "spine" nel 2013, a Tradate come in molti Comuni che in quel periodo avevano colto al balzo l’opportunità di ospitare gli impianti grazie ai quali ridurre il consumo di plastica e la spesa per l’acqua delle famiglie. Poco più di dieci anni dopo, lo stop. Motivo?
"Non è più un progetto economicamente sostenibile per l’azienda - spiega l’assessore all’Ecologia Vito Pipolo - Era già chiaro qualche anno fa, quando chiedemmo di installare una terza casetta alle Ceppine e l’azienda, e come lei altre del settore, ci dissero che un accordo come quello fatto all’epoca, a costo zero per le casse pubbliche e finanziato con gli introiti dell’impianto, non si poteva più fare".
Conto alla rovescia per la chiusura
Altro segnale l’anno scorso, quando sull’onda dei rincari energetici aumentò il prezzo al litro. Ora, l’azienda avrebbe messo il Comune davanti a un bivio: chiudere le casette o metterci il proprio per coprire i mancati introiti. Quanto? La cifra si aggirerebbe intorno ai 6mila euro annui, 500 euro al mese per entrambe le casette.
"L’azienda ha lamentato un aumento esorbitante dei costi di manutenzione, già importanti - prosegue Pipolo - Che non vengono coperti dalla vendita dell’acqua, e alzare ulteriormente il prezzo avrebbe il rischio di ridurre ancora di più i volumi, già ridottisi molto dopo il Covid. Ad oggi, si erogano circa 200 litri al giorno per l’impianto di Abbiate e 150 per quello di piazzale Scattolin. Troppo pochi per l’operatore, e troppo pochi per giustificare, per quanto ci riguarda, la spesa di soldi dei cittadini che rischierebbe comunque di aumentare di anno in anno".
Non è chiaro quando anche la casetta abbiatese sarà chiusa: a chi ha ancora la tessera conviene consumarla il prima possibile.