RSA, gli aiuti "anti-rincaro" della Regione? 80 centesimi a utente
A fronte di un aumento dei costi energetici di circa 30 euro per ospite, i contributi della Regione si fermano sotto l'euro
Quasi 40 milioni di euro per scongiurare gli aumenti delle rette nelle RSA. Questo il nocciolo del comunicato stampa inviato la scorsa settimana da Palazzo Lombardia relativo al provvedimento adottato dalla Giunta Fontana per rispondere alle richieste avanzate dalla strutture e dalle loro associazioni da oltre un mese.
Peccato però che a conti fatti sarà alquanto improbabile che quelle risorse riescano davvero a fermare gli aumenti delle rette, come raccontano da Villaggio Amico di Gerenzano.
RSA, caro energia e contributi "briciola" dalla Regione
La RSA di Gerenzano ci ha infatti contattati a seguito dell'articolo sull'intervento della Regione. E quella che racconta è una realtà ben diversa da quella comunicata da Palazzo Lombardia.
"Nell’articolo si fa riferimento alla decisione della Regione Lombardia di intervenire contro il caro energia con una cifra pari a 39,2 milioni di euro per far fronte all’emergenza e garantire la continuità assistenziale agli ospiti delle strutture sociosanitarie residenziali e semiresidenziali e domiciliari.
Villaggio Amico ha ricevuto nei giorni scorsi la lettera da parte della Direzione Generale Welfare di Regione Lombardia con la delibera 6991 del 22.9.2022 in cui è riportato che per tutte le unità di offerta (RSA, RSD, CSS, CDD, CDI) è previsto per il 2022 l’aggiornamento delle tariffe sanitarie applicate con un incremento percentuale dell’1,88% per un importo complessivo massimo di 22,8 mln/Euro e non di 40 come riportato nel vostro articolo.
Questo incremento, se calcolato sulla tariffa media di 42/45 euro giornalieri per ospite (la quota che attualmente Villaggio Amico riceve da Regione Lombardia) si traduce in 0,80 euro a fronte di un incremento del fabbisogno per i costi energetici che al 1° settembre ammontava a circa 30 euro. A questo si aggiunge la questione già evidenziata dalla Rsa della quota sanitaria, ossia il costo effettivo che dovrebbe essere erogato e che corrisponde a 65/70 euro al giorno".