Regione Lombardia e la Lega Nazionale Dilettanti in campo contro il cyberbullismo
Alla firma, tenutasi ieri a Palazzo Pirelli, anche la squadra under 18 dell'Arcellasco, premiata per aver difeso un compagno che, nel corso di una partita, aveva ricevuto degli insulti razzisti.
Regione Lombardia e la Lega Nazionale Dilettanti in campo contro il cyberbullismo
"Un'occasione unica per avviare un progetto comune di educazione e formazione anche all'interno delle comunità sportive, contro il dilagare allarmate di discorsi d'odio e di episodi di violenza in rete a danno dei più giovani".
Così la Presidente del Corecom Lombardia, l'erbese Marianna Sala, spiega il significato del protocollo di intesa contro i discorsi d’odio e il cyberbullismo firmato questa mattina.
"L’obiettivo del Protocollo – spiega Sala – è creare una rete tra le istituzioni per proteggere ed educare i nostri giovani in ogni ambito della loro vita, anche e soprattutto nello sport, strumento fondamentale per prevenire fenomeni come il bullismo e il cyberbullismo e per sviluppare una nuova cultura del rispetto e della tolleranza. Lo sport ha la capacità, unica, di trasmettere messaggi positivi per i nostri ragazzi. Alla base di ogni attività sportiva, a qualsiasi livello, ci sono determinazione e costanza poiché si riesce ad arrivare fino in fondo solo se si ha ben presente l’obiettivo. Solo il linguaggio universale dello sport è capace di trasmettere messaggi ai giovani in modo semplice e diretto: competizione, sacrificio e, soprattutto, rispetto dell’avversario. Questo Protocollo è il ‘veicolo’ per far viaggiare i valori dello sport tra famiglie, ragazzi, spettatori e dirigenti sportivi".
Il Protocollo prevede iniziative di sensibilizzazione, anche direttamente presso le società sportive, sui temi dell’educazione ai media, rivolte in particolare gli adulti - dirigenti sportivi, allenatori e genitori – allo scopo di fare squadra a protezione dei giovani, per contrastare insieme il dilagare allarmante di linguaggi d’odio sul web e di episodi di cyberbullismo. Corecom Lombardia e LND si impegnano a istituire luoghi di ascolto e orientamento e a organizzare una rete di società sportive contro il dilagare di fenomeni come l’hate speech, la discriminazione, l’istigazione alla violenza, il cyberbullismo, il cyberstalking e il revenge porn. Infine, saranno promossi convegni o seminari e individuate e diffuse tra le società sportive “buone prassi” nella prevenzione e gestione di fenomeni legati al bullismo.
"Il bullismo, soprattutto nella sua veste digitale, il cyberbullismo, è, oggi, una vera e propria emergenza sociale - ha dichiarato il Presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi, originario di Albavilla -. Insegnanti, genitori, educatori, dirigenti sportivi e ragazzi devono imparare a osservare e prendere posizione, rifiutando l’indifferenza, come hanno fatto i giovani calciatori del ‘GSD Arcellasco’ di Erba che hanno abbandonato il campo di fronte alle offese razziste nei confronti di un loro compagno. Abbiamo bisogno di esempi e dobbiamo lavorare, insieme alle famiglie e ai dirigenti sportivi, per creare una nuova ‘cultura del rispetto’, anche nel mondo dello sport di base. Il Protocollo firmato oggi va in questa direzione perché lo sport è il principale "nemico" del bullismo. Per questo vorrei portare presto in Consiglio regionale un progetto di legge lombardo, il primo in Italia, per aumentare e sostenere le iniziative dirette alla promozione dei valori dello sport. Per aiutare i giovani a crescere in comunità sane, l’unico ‘argine’ al dilagare dei fenomeni di discriminazione".
Il Presidente del Comitato regionale Lombardia Lega Nazionale Dilettanti Carlo Tavecchio, originario di Ponte Lambro, ha sottolineato i numeri del movimento calcistico di base lombardo, coinvolti nel Protocollo: i calciatori dilettanti over 18 in Lombardia sono 70mila, mentre sono 130mila gli under 18. A questi bisogna aggiungere 4.700 allenatori, 30mila dirigenti e 4mila arbitri.
Il premio ai ragazzi dell'Arcellasco
A margine della firma del Protocollo sono stati premiati i giovani calciatori della squadra under 18 del “GSD Arcellasco” di Erba (CO) per aver difeso un compagno che, nel corso di una partita, aveva ricevuto degli insulti razzisti.