Parto adrenalinico: "miracolo" dell'equipe del Del Ponte salva la nascitura

Il cordone ombelicale era fuoriuscito mettendo a rischio la vita della bimba.

Parto adrenalinico: "miracolo" dell'equipe del Del Ponte salva la nascitura
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Una corsa contro il tempo e un gioco di squadra eccezionale hanno permesso alla signora Ashley e a suo marito Francesco di abbracciare la loro terza figlia, Gemma, nata questa mattina all’Ospedale Del Ponte di Varese. Un parto adrenalinico finito per il meglio.

Parto adrenalinico, bimba in pericolo

Una gravidanza tranquilla, quella di Ashley, americana residente a Lozza, seguita negli ambulatori ostetrici dell’Ospedale Del Ponte di Varese. Nulla avrebbe potuto far presagire quello che le è capitato questa mattina, pochi minuti dopo che le si sono rotte le membrane. “Quando mia moglie mi ha avvisato, ero felicissimo e tranquillo al tempo stesso. – racconta il marito di Ashley, Francesco – Avevamo appena terminato la colazione e mi sono alzato per organizzare il trasporto in Ospedale”.

Ma Ashley si è resa subito conto che qualcosa non andava: il cordone ombelicale, infatti, era fuoriuscito, mettendo in grandissimo pericolo la piccola nascitura. Tecnicamente si chiama prolasso del funicolo ed è una delle emergenze ostetriche più gravi: la testa del bambino, infatti, va a comprimere il cordone ombelicale, impedendo quindi allo stesso di tenerlo in vita e dargli la forza per nascere. In questi casi, non c’è un minuto da perdere: bisogna estrarre il bambino con un cesareo d’urgenza.

Rapido lavoro di equipe

Il 118, diretto dal dottor Guido Garzena, chiamato alle 8.08 arriva in un lampo, carica Ashrey in ambulanza e parte verso il Del Ponte, preallertando dell’arrivo.
In turno c’è la dottoressa Roberta Ferronato, ginecologa dell’équipe del professor Fabio Ghezzi, Direttore della Ginecologia varesina e della Rete Integrata Materno-infantile dell’ASST dei Sette Laghi. Nel giro di pochi minuti, si avvisano gli anestesisti e i neonatologi. Un’ostetrica si posiziona all’ingresso dell’Ospedale, in attesa dell’arrivo dell’ambulanza.  Contemporaneamente, viene preparata la sala operatoria e, davanti alla sala, si colloca un ecografo, con tanto di gel sulla sonda: servirà a verificare la presenza di battito cardiaco fetale.
Ashley arriva, l’ostetrica la visita mentre ancora la stanno scaricando dall’ambulanza. Sale lei stessa sulla barella della partoriente e, con le dita, sostiene la testa della piccola, ormai pronta ad uscire, per impedirle di schiacciare il cordone ombelicale.
All’ingresso della sala operatoria l’attendono la dottoressa Roberta Ferronato e la professoressa Antonella Cromi: una ginecologa verifica la presenza del battito, mentre l’altra, al suo cenno di assenso, avvia l’intervento. Accanto a loro, due anestesisti, il dottor Luigi Ambrosoli, che è anche il Responsabile del servizio, e la dottoressa Anna Ruggero, hanno già somministrato ad Ashley l’anestesia generale.

Parto in un minuto

Alle 8.45 Ashley è entrata in sala parto. Alle 8.46 la piccola Gemma è nata, subito assistita dai neonatologi presenti in sala, le dottoresse Maria Ragazzo e Simona Perniciaro, entrambe dell’équipe del professor Massimo Agosti, Direttore della Neonatologia e del Dipartimento aziendale della Donna e del Bambino.
L’indice di Apgar al primo minuto è basso, 3 su 10, ma dopo cinque minuti è già salito: 7 su 10. La bimba ha sofferto un po’, ma si riprende rapidamente. Il ph del cordone ombelicale, un indice importante del benessere fetale, calcolato alla nascita, risulta adeguato. E infatti Gemma non ha bisogno di supporti: niente pratiche rianimatorie, niente terapia intensiva, può passare direttamente al Nido e, dopo poco tempo, alle braccia della sua mamma, che nel frattempo è uscita dalla sala operatorie e si è risvegliata.

“I medici hanno fatto un miracolo”

“Siamo stati fortunati, ma soprattutto siamo stati assistiti nel modo migliore da un gruppo che ha davvero compiuto un miracolo” commentano a caldo i genitori di Gemma. La mamma sta bene, anche se è un po’ provata per il cesareo e, soprattutto, per la folle corsa di cui è stata protagonista insieme a Gemma. Papà Francesco è accanto a loro: “Non ho quasi fatto in tempo a rendermi conto di quello che stava succedendo. Quando ho capito il rischio che abbiamo corso, mi è mancato il fiato, ma è durato poco: non so come, in tutta questa frenesia, qualcuno del personale è riuscito a venire a rassicurare anche me!”.

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