Nasce Dislocanda il ristorante sociale di Castiglione Olona
"Questo progetto significa opportunità, riscatto e capacità di visione di un cambiamento, sono le parole chiave di questo percorso intrapreso".
Ha aperto un ristorante sociale a Castiglione Olona. Si chiama Dislocanda ed è nato grazie alla collaborazione tra l’assessore alle politiche sociali Caterina Valle Zaninoni con il supporto degli uffici dei servizi sociali del comune e il «Nucleo inserimento-orientamento e lavoro» dando vita ad un bellissimo progetto di inclusione con l’obiettivo di avviare i giovani con fragilità o disabilità al mondo del lavoro.
A Castiglione Olona un ristorante sociale
«E’ un progetto molto importante a cui teniamo molto, perché dà la possibilità di garantire una maggiore autonomia per questi ragazzi che presentano situazioni di fragilità, disabilità o che possono essere borderline e attraverso questa occupazione possono avere un riscatto personale - commenta l’assessore - Anche questi giovani hanno delle competenze importanti, che se veicolate in un modo adeguato possono diventare una bella opportunità per dimostrare tutto il loro valore. Inoltre il lavoro permette loro di instaurare rapporti sociali, amicizie ed è un'occasione per imparare a condividere».
Un progetto dunque che rende orgogliosa l’assessore ai Servizi sociali che ci tiene a ringraziare l’intero ufficio dei servizi sociali: «Il mio ringraziamento va agli uffici, alla dottoressa Longhin e alla dottoressa Cutrona perché sono riuscite a portare a termine questa bella progettualità con la Dislocanda».
Inclusione, accoglienza e socialità alla base del progetto
Una iniziativa che mira dunque all’inclusione, all’accoglienza e alla socialità come racconta la dottoressa Stella Fracassi, responsabile del ristorante sociale che ha portato aria di socialità e convivialità nel borgo castiglionese:
«Questo progetto significa opportunità, riscatto e capacità di visione di un cambiamento, sono le tre parole chiave di questo percorso intrapreso. Opportunità perché qua ci mettiamo in gioco negli errori e nelle conquiste di tutti i giorni, è poi un riscatto per chi oggi crede fortemente in un’inclusione operativa in quanto ognuno di noi può avere un posto e lo stiamo cercando di dimostrare nel migliore dei modi, mentre il terzo aspetto riguarda il dopo di noi, che è fondamentale per i nostri ragazzi nel proiettarsi in una visione futura attraverso le autonomie, le indipendenze, la capacità di reggere ritmi e tempi lavorativi permettono di costruire il dopo di noi e il loro futuro».