L'università dell'Insubria aderisce all'iniziativa "M'illumino di meno"
Un'importante occasione di approfondimento per sensibilizzare sulle scelte consapevoli in ambito di produzione e consumo dei capi d'abbigliamento
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Anche quest’anno l’Università dell'Insubria aderisce a «M’illumino di Meno», la Giornata nazionale del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili promossa da Rai Radio2 con il programma Caterpillar.
L'università dell'Insubria aderisce all'iniziativa "M'illumino di meno"
L'edizione 2025 quest'anno si svolge dal 16 al 21 febbraio ed è dedicata al tema dello spreco energetico nel settore del fast fashion e alle alternative virtuose che promuovono il riuso e la valorizzazione degli abiti.
Martedì 18 febbraio, alle 16.30, è in programma l'evento aperto al pubblico intitolato «Lunga vita ai tessuti. Spunti per la sostenibilità nel settore dei tessuti, della moda e dintorni», in collegamento tra le sedi di Varese e Busto Arsizio, rispettivamente nell’aula magna «Granero-Porati» e nell'aula D di Molini Marzoli. L'incontro organizzato dal professor Fabio Conti del Dipartimento di Scienze teoriche e applicate, in collaborazione con la Rete delle università per lo Sviluppo sostenibile e l'Associazione Ambiente e lavoro, offrirà l'opportunità di esplorare vari aspetti del settore tessile, con un focus particolare sui tessuti usati, la loro valorizzazione e la promozione del riuso nella moda.
Esperti, operatori del terzo settore e attori locali presenteranno testimonianze, progetti e iniziative volte alla sostenibilità, fornendo una panoramica delle buone pratiche in atto nel sistema moda.
Incentivare il riutilizzo dei vestiti
Un'importante occasione di approfondimento per sensibilizzare sulle scelte consapevoli in ambito di produzione e consumo dei capi d'abbigliamento, in un contesto più ampio di sostenibilità ambientale.
Dal 16 al 21 febbraio nelle residenze di ateneo «Insubria City» e «Santa Teresa», saranno allestiti corner informativi nelle reception con espositori recanti il messaggio «Compra di meno, usa di più. Ripara, riadatta e rindossa». A ciascuno studente sarà donato un kit per il cucito, simbolo di sostenibilità e consapevolezza, che promuove un legame più autentico e duraturo con i capi indossati quotidianamente. Ogni ago, filo e bottone racchiuso nel kit è un invito a rallentare, a valorizzare la qualità anziché la quantità, e a partecipare attivamente alla lotta contro lo spreco e l'inquinamento generato dall'industria della moda.
Il 20 febbraio il collegio «Carlo Cattaneo» propone una riflessione collettiva sulla sostenibilità e il consumo responsabile di risorse. Come previsto dal Decalogo di M'illumino di meno, sarà organizzato uno spegnimento simbolico delle luci in tutta la struttura, per sensibilizzare sulla necessità di ridurre i consumi energetici. A seguire un momento di socializzazione con il tema delle "luci solari", utilizzando luci a led o altre fonti di illuminazione sostenibili, evitando l'uso di candele per motivi di sicurezza. Al collegio sono previsti inoltre anche un momento di socialità con un piccolo rinfresco, durante il quale i partecipanti saranno invitati a riflettere insieme sull’importanza delle azioni quotidiane per promuovere un futuro più sostenibile, e un torneo tra isole-cucine dedicato alla raccolta differenziata, per sensibilizzare ulteriormente sugli aspetti legati alla gestione dei rifiuti e al corretto smaltimento dei materiali.
Le parole di Adriano Martinoli
«La partecipazione dell’ateneo a iniziative di sensibilizzazione al tema del risparmio energetico come M'illumino di meno, rappresenta un elemento di grande importanza nello stimolare l'intera comunità accademica a una maggiore attenzione sui temi della sostenibilità, che per la nostra università sono un elemento distintivo e primario - spiega Adriano Martinoli, delegato della rettrice alla Sostenibilità, alle aree verdi e all'efficientamento energetico, nonché Mobility manager di ateneo -. La consapevolezza dell'importanza di queste tematiche ci induce ad attuare azioni concrete, anche da svolgere nella quotidianità del lavoro per contribuire efficacemente alla tutela dell'ambiente e quindi, indirettamente, alla salute dell'uomo nell'ottica sempre più riconosciuta del One-Health».