Il mozzatese Luca Scaperrotta sta riscuotendo successo in rete con i suoi video girati nei paesi della zona
Il formatore diventato divulgatore social dei “tesori nascosti” del territorio
Da formatore a «divulgatore social» che dà lustro ai «tesori nascosti» del nostro territorio, macinando migliaia di visualizzazioni tra Instagram, Facebook e Tik Tok, avvicinando i giovani all’arte e alla storia locale.
E’ questo il grande merito del mozzatese Luca Scaperrotta che, quasi per gioco, ha iniziato a maggio a caricare qualche video culturale sulle bellezze artistiche della zona, non immaginando che, da lì a cinque mesi, la sua pagina social «Skapetours» arrivasse a 3.500 followers con grandi prospettive di crescita.
Da febbraio è anche guida turistica
«A febbraio ho ottenuto l’abilitazione di guida turista in Italia, un traguardo a cui ambivo da molto dopo le mie pregresse esperienze nei territori delle province di Varese e Como, fatte nel tempo libero dal mio lavoro da formatore. Faccio anche parte dell’associazione Aigae (Guide ambientali escursionistiche) – racconta Scaperrotta – L’idea di iniziare a cimentarmi con i video è venuta a mia moglie Vira Kostyak, che mi ha aiutato con le sue competenze informatiche, mentre io ho messo a disposizione le mie conoscenze. Ho iniziato da Milano, ma il vero successo è arrivato inaspettatamente quando ho iniziato a parlare del nostro territorio».

Il boom dei video sul territorio locale
Il suo video sul perché molti Comuni della zona terminano in «ate», partendo proprio dalla sua Mozzate, ha riscosso un enorme successo: «E’ stato visto 470mila volte. Mi sembrava un’idea banale e invece ha avuto un riscontro sorprendente e inaspettato. Probabilmente ho trovato un’idea originale e un perimetro scoperto, quello del territorio locale, che nasconde bellezze sconosciute al turismo di massa, ma che meritano comunque attenzione. Basti pensare che un mio video sulla frazione di San Martino ha ottenuto più riscontri di quello su Lucerna».
Nei tantissimi contenuti caricati in rete, Scaperrotta appare anche in compagnia: «A Locate ho interloquito con lo storico Eugenio Maria Castiglioni, a Guanzate con i referenti della fattoria sociale “La Cavallina” e tanti sono gli esempi». Grazie al successo ottenuto, ora pubblica due video a settimana: «Sono brevi perché così funziona sui social. Sono stato a Tradate, a Saronno al Museo Gianetti, che non avevo mai visitato nonostante fosse aperto dal 1994, a Turate, a Cislago e in molti altri Comuni della zona».
Il coinvolgimento dei giovani e le nuove prospettive
Grandioso è l’impatto sui giovani: «Mi riempie d’orgoglio che siano soprattutto i ragazzi a contattarmi per parlare del loro paese, a dimostrazione che sto avvicinando le nuove generazioni alle tradizioni locali che non devono essere dimenticate. Io sono curioso per natura, ma con questo progetto sto stimolando la curiosità delle persone verso siti che mai avrebbero immaginato di visitare per quanto vicinissimi a casa».
Infine: «All’inizio ero imbarazzatissimo a parlare davanti a una telecamera, mentre ora mi diverto. Sono aperto a conoscere nuove perle e luoghi inediti grazie alle segnalazioni. Questa idea mi impiega molto tempo, ma i sacrifici vengono ripagati dalle soddisfazioni che sto ricevendo».