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Le nuove sfide della mobilità di Trenord in provincia di Varese

I vertici dell'azienda hanno incontrato gli stakeholder del territorio per confrontarsi con loro allo scopo di "fare rete" e migliorare il sistema della mobilità

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Sei linee che la attraversano per un totale di 238 treni al giorno: con questi numeri Varese è il quarto capoluogo di provincia più servito da Trenord dopo Milano, Monza e Como. E molti sono gli spunti che emergono, per sviluppare ulteriormente questo potenziale. È quanto emerso dall'incontro promosso mercoledì 7 febbraio a Villa Ponti da Trenord e al quale hanno partecipato gli stakeholders del territorio. Obiettivo, con un gioco di parole, fare “rete” per la provincia e renderla più attrattiva.

La mobilità sul territorio di Varese

“Questo vuole essere un momento di confronto e lavoro per dialogare con le comunità. Vogliamo che si segni un salto di qualità nella comunicazione con i territori" ha spiegato l'amministratore delegato di Trenord Marco Piuri

"Ciò che mi preme sottolineare è che il treno è parte di un sistema complesso di mobilità: occorre esserne consapevoli per ragionare insieme in ottica di integrazione e sostenibilità. Anche la ferrovia è – a sua volta – un sistema. Le linee che raggiungono la città di Varese dal 2022 al 2023 hanno visto un miglioramento della puntualità e dell’affidabilità, con una riduzione delle soppressioni. È però importante premettere che i dati di puntualità sono la media complessiva ottenuta dall’intero sistema: impresa ferroviaria, reti infrastrutturali, eventi esterni. Se consideriamo solo la puntualità ottenuta dall’impresa ferroviaria, cioè Trenord, il dato è diverso. Un esempio: nel 2023 la puntualità complessiva in Lombardia è stata di 82,3%; quella dell’impresa ferroviaria è di quasi 10 punti percentuali superiore, pari a 91,3%”.

Al centro del dibattito è stata un’analisi dell’evoluzione della mobilità da e per Varese, realizzata grazie a un data lake realizzato da Trenord che raccoglie i dati sugli spostamenti ed è capace di analisi predittive. Oggi i viaggiatori sulle sei linee che raggiungono Varese sono 113mila; erano 130mila prima della pandemia. Nelle tre stazioni urbane – Varese FS, Varese Nord, Casbeno – oggi si conteggiano oltre 21mila passaggi (partenze+arrivi); nel 2019 erano oltre 24mila. Persiste una riduzione di flussi dell’11%, in linea con la media regionale che è del 13%.

I dati delle analisi di Trenord su Varese

Si è ormai tornati al pre-Covid per quanto riguarda le abitudini di mobilità: se nei primi tempi dopo il picco pandemico gli orari delle città erano stati riorganizzati per evitare gli assembramenti, si è ormai progressivamente ritornati alle ore di punta.

“Con una peculiarità qui a Varese – sottolinea Giovanni Chiodi, responsabile marketing analysis and business development di Trenord – che i picchi sono leggermente anticipati: nel 2019, il picco maggiore si registrava alle 8; oggi è alle 7. Lo stesso si osserva intorno alla pausa pranzo, con i picchi anticipati di un’ora – alle ore 14; la sera si vede oggi una ripartizione più equa fra i diversi orari di rientro".

Chiodi ha poi guidato i presenti a una riflessione sul ruolo che il treno ha attualmente, negli spostamenti da e per Varese, e le possibili evoluzioni future.

“Nel 2019 nel bacino potenziale delle sei linee che raggiungono la città si contavano 775mila spostamenti con origine-destinazione nella provincia di Varese; di questi il 10%, cioè 76mila, si svolgevano in treno. Se proiettiamo questo dato al 2032, aggiungendo fattori come le variazioni urbanistiche e infrastrutturali previste, come il potenziamento delle vie autostradali e l’aumento dell’offerta sulla linea Milano-Varese Nord-Laveno, vediamo che gli spostamenti diventeranno 827mila. Quelli in treno saranno 72mila, cioè l’8,8% del totale”.

Secondo i dati presentati, a fronte di un aumento generalizzato degli spostamenti, non varierà invece la quota modale del treno per gli spostamenti all’interno del Comune di Varese, stabile al 12%.

L’AD Trenord ha commentato: “Sono dati su cui tutto questo tavolo deve riflettere e ragionare: occorre invertire questa tendenza e accrescere l’utenza del treno, come degli altri mezzi pubblici del sistema di mobilità di quest’area”.

L’ipotesi di un treno veloce con Milano

Al confronto non è mancato il sindaco di Varese Davide Galimberti che ha sottolineato la necessità di un collegamento veloce tra Varese e Milano.

"I dati presentati delineano prospettive interessanti per una città che sta pianificando con un nuovo Piano di governo del Territorio un futuro in cui la mobilità è centrale. Parto da un elemento: per la prima volta questo territorio è ben collegato, in termini di velocità e quantità di corse – ha spiegato – Questa condizione pone la città e gli stakeholders nella posizione di giocare un ruolo diverso e partite più importanti. Fra i dati presentati ci è stato segnalato che i viaggiatori che si spostano con frequenza fra Varese e Milano sono dimezzati, rispetto al pre Covid. Sicuramente questo porta il segno di fenomeni nuovi come lo smart working. Rispetto a tale dato, potrebbe però creare vantaggi l’istituzione di un collegamento veloce fra Varese e il capoluogo lombardo. Riproporre la una sperimentazione di un servizio
di collegamento in 30minuti tra Varese a Milano proietterebbe in modo diverso al 2032”.

Una posizione su cui si sono allineati sia il prefetto di Varese Salvatore Pasquariello, sia il presidente della Camera di Commercio Mauro Vitiello.

“Esattamente come la sicurezza sui treni e nelle stazioni è un tema di cui discutere insieme per accompagnare lo sviluppo della città e della provincia, ritengo che anche questa proposta lo sia – ha sottolineato il prefetto – Io sono anche un cittadino di questo territorio e condivido la richiesta di una riflessione più decisa nel chiedere un collegamento veloce con Milano, per accrescere l’attrattività di questo territorio”.

Attrattività anche in termini lavorativi e professionali, come ha ribadito Vitiello:

“Il 62% degli Under 40 a Milano spende più di quanto guadagna ed è in procinto di trasferirsi, ma non guarda alla provincia di Varese perché viene vista come provincia dove fare vacanza e non lavorare. Le nostre 60mila aziende, grandi e piccole, hanno invece bisogno di nuove forze e il nostro territorio può garantire un'ottima qualità della vita”.

Piuri ha commentato: “Da tecnico, segnalo che per valutare l’ipotesi di collegamento veloce occorre considerare due aspetti: la capacità infrastrutturale e la disponibilità del territorio. Una corsa rapida effettua poche fermate, o nessuna. È necessario un coordinamento fra il territorio – fra di voi – per definire un’offerta che si integri a quella ferroviaria, per le aree che non saranno servite dal treno”.

Tutti i partecipanti all'evento

Tanti gli interventi all'incontro a Villa Ponti a cui hanno partecipato, tra gli altri, i rappresentanti di Confindustria Varese e Confartigianato Varese, dell'Università dell'Insubria e della Liuc di Castellanza. Presenti anche moltissimi sindaci e assessori dell'hinterland varesino, da Malnate a Busto Arsizio a Gallarate.

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