la particolarità

Le notizie del Comune arrivano sul telefonino in dialetto

Una novità introdotta dalla Giunta comunale guidata dal sindaco della Lega Andrea Monti

Le notizie del Comune arrivano sul telefonino in dialetto
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Da oggi, 21 settembre, gli oltre 800 iscritti al servizio di notizie comunali di Lazzate via WhatsApp, riceveranno le note in una doppia versione: in lingua italiana e in “lingua madre”.

Le notizie arrivano sul telefono in dialetto

Una novità introdotta dalla Giunta comunale guidata dal sindaco della Lega Andrea Monti, con l’obiettivo dichiarato di salvaguardare la cultura locale, la storia, la tradizione e dunque anche la lingua parlata che ha caratterizzato per secoli queste terre.

Si tratta di un patrimonio da tutelare dal rischio di estinzione, accelerato proprio dal sempre meno usuale utilizzo, specialmente nelle nuove generazioni.

“Se da un lato per i giovani tenderà sempre più ad imporsi come prima lingua l’inglese, indispensabile ormai in ogni ambito -spiega il sindaco Monti- dall’altro c’è il rischio di vedere scomparire rapidamente ogni traccia di quel che è stato il modo di parlare dei nostri padri e nonni, nelle case soprattutto, ma anche nei luoghi di lavoro e in quelli di ritrovo, nei negozi, sulle strade. Così, mentre da anni sosteniamo nelle scuole progetti per il potenziamento della lingua inglese, da quest’anno con il Piano per il diritto allo studio abbiamo introdotto anche un progetto specifico, nel post scuola, per l’insegnamento di quello che io preferisco chiamare sempre lingua madre, anziché dialetto”.

Uno sguardo al futuro

Insomma, lo sguardo rivolto al futuro ma senza dimenticare, né tantomeno rinnegare, il proprio passato fatto di comunità, di usanze e anche di modi di dire che hanno formato le nostre genti. Per l’esordio del servizio digitale in lingua madre, è stato scelto l’annuncio della Sagra della patata, che contiene subito una curiosità: “La cumencia istasira la 18ª edizion de la “Sagra di pomm de tera” -si legge infatti nella nota. Perchè patata si dice appunto “pomm de tera”, per distinguerla dal “pomm”, che è invece la mela.

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