Lago di Varese, stop alla balneabilità sperimentale: "Dati tutti positivi"
L'assessore regionale all'ambiente: "I dati confermano la piena balneabilità e nessun impatto negativo"

Si conclude oggi, 31 agosto, il periodo sperimentale di apertura della balneazione su due punti del Lago di Varese, alla Schiranna e a Bodio Lomnago, che ha consentito di impostare nel tempo una balneazione controllata e idonea alle valenze ambientali del lago.
Esperimento concluso sulla balneabilità del lago di Varese
L'assessorato all'Ambiente e clima rende noto che nei prossimi giorni si avranno a disposizione tutti i dati di monitoraggio, raccolti in questi due mesi da ATS Insubria, con una frequenza molto elevata (due volte a settimana).
"I dati fino ad oggi raccolti confermano un andamento positivo della stagione balneare sul Lago di Varese dopo due mesi. Piena balneabilità delle acque - afferma l'assessore all'ambiente e clima - e nessun impatto negativo dovuto all'apertura della balneazione”.
I valori restano infatti al di sotto di tutti i limiti normativi, confermando la piena balneabilità del lago. Un fatto positivo nella prospettiva della fruibilità sostenibile del lago.
Dati inferiori ai limiti di legge
I dati di monitoraggio, ancora parziali, pubblicati e aggiornati sul sito di Regione Lombardia, dedicato all'AQST ‘Lago di Varese’ (www.lagodivarese.regione.
Anche il sistema di allerta precoce a supporto della balneazione, basato principalmente sui dati provenienti dalla boa limnologica (pH, ossigenazione e ficocianina), raccolti da ARPA Lombardia, non ha mai mostrato valori tali da ipotizzare una possibile presenza di fioriture algali in evoluzione o in atto. Tali dati sono confermati dai bollettini prodotti ogni 10 gg dal CNR IREA, utilizzando i dati provenienti dal monitoraggio satellitare, che hanno rilevato concentrazioni medie di clorofilla contenute con valori attorno ai 10 mg/l e l'assenza di fioriture algali da cianobatteri.
Anche in seguito a segnalazioni di cittadini privati sono stati effettuati prelievi aggiuntivi in località diverse rispetto alle due aree ‘balneabili’ e agli altri punti di monitoraggio, che non hanno evidenziato difformità, ma valori compatibili con i dati dei prelievi alle 5 località monitorate.