Dopo 38 anni di servizio, la pediatra Maria Grazia Boga ha lasciato l’ambulatorio di Venegono Inferiore.
La pediatra Boga in pensione
C’è stato un grande via-vai negli scorsi giorni attorno all’ambulatorio della dottoressa Maria Grazia Boga. Questa volta, però, i malanni di stagione non c’entrano: un avviso appeso alla porta comunicava infatti che da oggi, 1 novembre, la stimata pediatra avrebbe lasciato il suo incarico.
“Dopo oltre trentotto anni di servizio, a malincuore, sono costretta mio malgrado a dovervi salutare. Potrei dilungarmi ore a raccontarvi dell’amore per il mio lavoro: quanti momenti abbiamo trascorso insieme. Ringrazio tutte le persone che ho incontrato in questo lungo percorso: in primis i miei pazienti, le loro famiglie, i colleghi, le infermiere e le segretarie. Siete stati la mia seconda famiglia, vi porterò sempre con me”.
Un sentimento reciproco, come dimostrano le attestazioni di stima e di affetto che si sono andate moltiplicando non appena si è diffusa la notizia del suo imminente pensionamento.
Un punto di riferimento per piccoli pazienti e famiglie
Capace di coniugare una spiccata professionalità ad una particolare attenzione e una cura, la dottoressa Boga è diventata infatti un punto di riferimento per tanti piccoli pazienti, molti dei quali sono tornati a distanza di anni da lei per affidarle, ormai adulti e diventati genitori a loro volta, i propri figlioletti.
“La cura passa dal cuore”
Boga ha conseguito la laurea a pieni voti nel 1981 e la specialità in Pediatria nel 1986. Dall’anno successivo ha iniziato a lavorare nell’ambito che comprende i comuni di Venegono Inferiore, Venegono Superiore e Vedano Olona, ma fin da subito il suo impegno è andato ben oltre i confini territoriali. A fine carriera conta infatti 1400 pazienti, molti dei quali residenti nei paesi del circondario.
“Nel corso degli anni la professione è indubbiamente un po’ cambiata, oggi per esempio viene dedicata molta più attenzione alla prevenzione, ma altri aspetti della professione sono rimasti sempre gli stessi: in particolare non è mai cambiato il rapporto con i miei piccoli pazienti e con le loro famiglie. Ho sempre cercato di dare la giusta attenzione a tutti, consapevole che per svolgere al meglio questo lavoro non servono solo conoscenze, ma anche tanto cuore”.
Un sogno sin da piccola
La pediatra non non è però ancora pronta per appendere il camice al chiodo, né ad abbandonare quella passione che la accompagna da sempre:
“Fin da bambina, quando mi chiedevano cosa avrei voluto fare da grande, rispondevo: voglio curare i bambini. Mi ero messa a disposizione per proseguire l’attività in ambulatorio e rimandare il momento della pensione ma, con l’assunzione di nuovi medici a seguito dell’ultimo concorso regionale, non si è presentata questa necessità. Ho avuto modo di conoscere la nuova dottoressa che assumerà l’ambito e di fare il passaggio di consegne, io comunque non smetterò di fare il lavoro che amo e proseguirò la mia attività in libera professione”.