il progetto di sensibilizzazione

In piazza l'installazione artistica di Rete Rosa contro la violenza sulle donne

L’evento di performing art, patrocinato dall’Amministrazione Comunale, consisterà in una creazione collettiva di grande impatto visivo

In piazza l'installazione artistica di Rete Rosa contro la violenza sulle donne
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Sabato 25 novembre in Piazza Libertà a Saronno alle 10.30 l’Associazione RETE ROSA odv in occasione della Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne propone "Guarda! Vedi? Quadro Vivente contro la violenza di genere" a cura di Grazia Giani e Rete Rosa.

Rete Rosa in piazza contro la violenza sulle donne

L’Associazione, per la realizzazione dell’iniziativa, ha potuto contare nuovamente sulla sensibilità dell’artista Grazia Giani, già nota a Saronno per aver creato, sempre per Rete Rosa, la mostra “Rita da Cascia, la santa protettrice delle donne malmaritate”, che l’anno scorso a maggio ha riscosso un notevole successo di partecipazione da parte della cittadinanza e delle Scuole.

L’evento di performing art, patrocinato dall’Amministrazione Comunale, consisterà in una creazione collettiva di grande impatto visivo, volta a coinvolgere e sensibilizzare la città e il territorio fuori dagli schemi celebrativi e retorici che la ricorrenza annuale rischia talvolta di richiamare.

Alla base dell’ideazione progettuale la GABBIA, immagine iconica dello spazio vitale in cui si trova a vivere la donna in situazione di violenza: angusto e con scarse o impossibili interazioni efficaci con il “Mondo”. Da qui l’ideazione di un Quadro Vivente in Piazza Libertà composto da socie e simpatizzanti di Rete Rosa, rappresentanti di associazioni e istituzioni sensibili alla tematica, studentesse delle scuole superiori. Donne che hanno deciso di incarnare l’idea con la loro presenza.

I pensieri scritti da chi frequenta il mutuo aiuto

A contorno del tableau vivant le operatrici di Rete Rosa leggeranno pensieri scritti da chi frequenta il gruppo di auto mutuo aiuto dell’associazione, donne che hanno vissuto nella gabbia gran parte della loro esistenza e ne conoscono durezza e asfissia.

Il numero elevato delle figuranti che comporranno il quadro, quasi 100, non è casuale, ma nasce dalla realtà con cui il Centro Antiviolenza si è dovuto confrontare. Pressappoco 100, infatti, sono le donne ingabbiate dalla violenza domestica, che ogni anno si rivolgono a Rete Rosa ed oltre 800 quelle accolte in undici anni di attività. Sono donne che vivono accanto a noi, che incontriamo nei luoghi che frequentiamo: gli stessi negozi, la stessa chiesa, lo stesso posto di lavoro. Portano i figli negli stessi asili e scuole che frequentano i nostri figli. Sono vicine di casa, amiche.
Eppure, SONO INVISIBILI allo sguardo sociale.

Infine, un ultimo simbolo doloroso e tragico: ciascuna di quelle 100 donne, oggi VIVE, potrebbe raffigurare una delle prossime 100 vittime di femminicidio, di cui si riempiranno le cronache da oggi al 25 novembre 2024.

Una violenza collettiva

La violenza contro le donne è la VIOLENZA DEL MONDO, che da millenni perpetua come naturale una costruzione collettiva che ingabbia tutti, uomini e donne, dentro a rappresentazioni mentali, relazioni e ruoli, privati e pubblici, ingiusti, perché discriminatori.

Da qui la domanda difficile che apre il titolo dell’evento: “Guarda! Vedi?”, rivolta alla testa e al cuore di ciascuno, ma anche dell’intera comunità. Una domanda che vuole far luce per riflettere su una realtà ancora troppo sfuggente e oscura nelle sue radici più profonde.

È un vedere collettivo quello che occorre sviluppare e far emergere, perché solo illuminando il fenomeno della violenza di genere nella giusta prospettiva civile, culturale e sociale potremo aprirci ad una riflessione che ci permetta di prospettare un’efficace azione di contrasto e sradicamento del fenomeno, rifuggendo da soluzioni facili, frettolose e mistificanti.

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