Il varesino Giacomo Lovato è il nuovo chef di Borgia Milano
E' lui il nuovo executive chef del ristorante gastronomico di Milano
Giacomo Lovato, varesino di nascita, con un background pluristellato nelle cucine milanesi di Claudio Sadler e Carlo Cracco, dal primo giugno è il nuovo executive chef del ristorante gastronomico Borgia Milano di via Washington, un luogo unico, caldo e avvolgente, dove il design e l'arte contemporanea incontrano elementi industriali, in perfetto stile Urban chic.
Giacomo Lovato nuovo chef di Borgia Milano
Dopo quattro stagioni alla guida del ristorante gastronomico Snowflake di Breuil-Cervinia e la breve parentesi meneghina dello scorso anno, legata alla tradizione lombarda rivisitata, l'incontro con Edoardo Borgia, giovane laureato in psicologia e patron dalle idee non convenzionali, è stato per Lovato pura alchimia che ha generato una sinergia senza precedenti, in cui vengono esaltate le reciproche competenze, innalzando il livello della creatività e la qualità dell'esperienza enogastronomica.
Nel ristorante gastronomico Borgia Milano, aperto solo alla sera dal lunedì al sabato, lo chef propone una cucina contemporanea creativa di matrice internazionale, con influssi francesi nelle tecniche e nelle preparazioni. Come sempre Lovato dedica grande attenzione alla selezione di materie prime stagionali e di grande qualità, confermando la costante ricerca della perfezione e un livello tecnico di assoluta levatura.
Un menù tra inediti ed esperienze uniche
Il menu à la carte è molto vario e comprende alcuni piatti firma dello chef, come il raffinato Storione in olio cottura, guacamole al cetriolo, taccole e ravanelli oppure la Tartare di Fassona, fondo di vitello tiepido, pane fritto e limone, la sua personalissima versione della cotoletta alla milanese. In carta figurano però anche tante proposte inedite, destinate a diventare nuovi piatti iconici del giovane chef varesino, quali ad esempio l'originale Zucchina al barbecue, crema alla scapece, yogurt e menta, aglio orsino e fiori di zucchina, lo scenografico Risotto alle rape, pepe rosa e ricotta affumicata e, per chiudere in dolcezza, un insolito Sferamisù tutto d'oro.
La vera essenza del locale si esprime ai massimi livelli nei menu degustazione: due itinerari molto distanti tra loro, ma calibrati entrambi per mettere in luce tutte le elevate potenzialità della cucina e della sala. Il menu a cinque portate "Giacomo Lovato" propone un percorso degustazione con i signature dishes dello chef, mentre nel menu a mano libera da sei portate "Psyche" la cucina diventa gioco e scoperta di nuovi piatti e di nuovi sapori, una esperienza totalizzante che coinvolge tutti i cinque sensi, un percorso gastronomico tagliato su misura in base ai gusti e alle aspettative del cliente, proprio come un abito sartoriale.
Per accompagnare la cena è possibile scegliere il wine pairing, guidati dal sommelier Devis Giuliano, oppure è disponibile una interessante carta dei vini, ricca di ben 200 etichette, di cui 50 bollicine e una importante selezione di vini del Nuovo mondo, con una assoluta predilezione per i piccoli produttori artigianali e naturali.
Il servizio di sala è altamente qualificato e impeccabile, sempre cortese, attento, senza essere mai invadente, guidato dall'attenta regia del maître Tiziano Sotgia, che con la sua innata eleganza e competenza, consiglia e conduce per mano gli ospiti in un viaggio multisensoriale alla ricerca dell’appagamento del gusto.