Il gorlese Alex Airoldi tra i fondatori del nuovo partito Patto per il Nord
Il richiamo ai valori storici della Lega delle origini, contro la Lega di Salvini
C’è anche Alex Airoldi di Gorla Maggiore tra i fondatori dell’associazione politica «Patto per il Nord» lanciata nelle scorse settimane sul territorio come «confederazione di sigle, sodalizi, partiti, comitati, liste civiche in un grande Sindacato del Nord».
Alex Airoldi è tra i fondatori di Patto per il Nord
A fare da traino il segretario e portavoce Paolo Grimoldi, deputato alla Camera per la Lega fino al 2022 e pochi mesi fa espulso dal partito di Salvini. Con lui ci sono Giuseppe Leoni, Roberto Castelli, Mario Borghezio, Giancarlo Pagliarini e «molti altri amici, per rilanciare i valori del federalismo e della amministrazione che parte dai campanili e dai Comuni». E con Alex Airoldi, inserito nella direzione dell’associazione con il ruolo di vicesegretario organizzativo federale.
Seguirà il radicamento dell'associazione nel Nord Italia
«Ho il compito di seguire il radicamento dell’associazione in tutte le regioni del Nord Italia – spiega il gorlese, che in paese ha fondato il sodalizio culturale «W Gorla Viva» – affiancando la segretaria organizzativa federale, Monica Rizzi, già assessore regionale lombardo. Mi è stata inoltre affidata la guida della consulta sul volontariato. Sono attivi i canali social e il tesseramento è già partito per le troppe richieste di adesione, arrivate già prima che ci dessimo una struttura, che ora è definita e operativa. Siamo pronti a lavorare per il nostro territorio». Presentato ufficialmente il 13 ottobre scorso a Vimercate il Patto per il Nord è un richiamo ai principi della Lega delle origini, in aperta contrapposizione con la Lega di Matteo Salvini e del generale Vannacci: federalismo, autonomia, questione settentrionale. «Crediamo che il Nord possa e debba ripartire e vogliamo ridare dignità e coraggio – la nota diffusa con il deposito del marchio e del simbolo – Crediamo che con impegno si possa ripartire dai nostri Comuni, dalle nostre Province riaffermando quei valori di federalismo e di libertà che contraddistinsero gli ideali di Miglio, di Bossi, passando da Carlo Cattaneo a Don Sturzo e ai milioni di amici del Nord che credettero allora e credono ancora oggi in questo grande sogno».