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Il 14 aprile la Giornata internazionale della donazione degli organi

Numeri nuovamente in crescita dopo il calo del periodo pandemico in linea con quanto registrato a livello nazionale

Il 14 aprile la Giornata internazionale della donazione degli organi
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155 donatori di cornee e 310 cornee prelevate, 13 donatori di organi (8 “a cuore battente” e 5 “a cuore fermo”) per un totale di 49 organi trapiantati nell’arco del 2023 grazie al lavoro del Coordinamento Prelievo d’Organi di Asst Lariana, diretto dalla dottoressa Susanna Peverelli.

Il 14 aprile è la Giornata internazionale della donazione degli organi

Numeri nuovamente in crescita dopo il calo del periodo pandemico in linea con quanto registrato a livello nazionale. Per le donazioni e i trapianti di organi, tessuti e cellule, il 2023, infatti, è stato un anno positivo: l’attività della Rete trapiantologica italiana ha ottenuto in tutti gli indicatori i migliori risultati mai realizzati nella storia del nostro Paese. Come annunciato dal Ministero della Salute, per la prima volta le donazioni di organi hanno superato quota 2mila, attestandosi a 2.042 (+11,6%) mentre i trapianti hanno ampiamente oltrepassato i 4mila interventi in un anno: l’anno scorso sono stati realizzati 4.462 trapianti di organi, 586 in più rispetto al 2022 (+15,1%). Per quanto riguarda Asst Lariana, sono già molto incoraggianti anche i dati del primo trimestre di quest’anno: 5 donatori di organi effettivi a cuore battente e 2 a cuore fermo in ECMO, 1 donatore di polmoni a cuore fermo.

Le donazioni e il lavoro dei medici

Per gli organi, le attività di valutazione di idoneità ed il trattamento del donatore si svolgono all’interno della Terapia intensiva in collaborazione con i servizi diagnostici e tutti gli specialisti che si susseguono al letto del potenziale donatore; l’attività di prelievo viene poi eseguita nel blocco operatorio dell’ospedale Sant’Anna.

“Sebbene storicamente il primo trapianto di cuore sia stato eseguito a “cuore fermo” (Christiaan Barnard nel 1967), dalla nascita dei reparti di terapia intensiva, che hanno permesso di evidenziare i pazienti in morte encefalica, a tutt’oggi la maggior parte delle donazioni di organo vengono effettuate su donatori in morte encefalica a cuore battente - ricorda la dottoressa Peverelli - Si tratta in entrambi i casi di donazione da cadavere, e nel corso della storia la “regola del donatore morto” (ovvero la donazione di organi solo dopo l’accertamento di morte) è stato il “principio etico, morale e sociale” condiviso dai medici e dalla popolazione ed è uno dei punti di massima criticità nella scelta anticipata dei cittadini e nel colloquio dei medici con i familiari. A questo proposito la legge italiana è in assoluto la più prudente e scrupolosa al mondo e non deve dare spazio a paure infondate. La morte è una sola e, per la legge e per la scienza, è la cessazione irreversibile di tutte le funzioni dell’encefalo. La differenza è la modalità con cui viene accertata la morte stessa”.

L'accertamento della morte e la donazione

“L’accertamento di morte, nel caso di morte encefalica è eseguito secondo criteri neurologici - prosegue il medico - la legge italiana molto prudente e garantista prevede la convocazione di un collegio medico formato da neurologo, anestesista rianimatore, e da una componente medico-legale che effettua una visita clinica accurata con l’esame dei riflessi del tronco encefalico, l’elettroencefalogramma ed il cosiddetto “test di apnea” che verifica l’assenza di attività respiratoria spontanea ed un periodo di osservazione di 6 ore al termine delle quali vengono ripetuti gli accertamenti ed accertata la morte. In questi casi il cuore continua a battere poiché il cadavere è collegato ad un ventilatore che si sostituisce al centro del respiro e mantiene il sangue ossigenato. Per quanto riguarda i donatori a cuore fermo, l’accertamento di morte secondo criteri cardiaci viene eseguito registrando il tracciato elettrocardiografico per 20 minuti. Anche in questo caso si accerta la morte come cessazione irreversibile di tutte le funzioni dell’encefalo poiché dopo 20 minuti di cessazione dell’attività cardiaca l’encefalo è sicuramente morto. L’attività di donazione a cuore fermo è però molto complessa e richiede grande professionalità e l’utilizzo di una particolare apparecchiatura (ECMO Extra Corporeal Membrane Oxigenation). Si tratta di una tecnica di ossigenazione extracorporea in grado di mantenere ossigenati gli organi addominali fino al prelievo degli stessi in sala operatoria. In Asst Lariana l’attività di donazione a cuore fermo è iniziata nel 2019 e, ad oggi, ha permesso di donare gli organi di 15 donatori “a cuore fermo”.

Sono numeri apparentemente piccoli che però vanno moltiplicati per tre (tre sono gli organi addominali che ciascun donatore può donare ad altrettanti riceventi). Nel 2023, Asst Lariana è risultata al terzo posto in Lombardia per numero di donatori effettivi a cuore fermo (Fonte Centro Regionale Trapianti della Lombardia)”.

Le donazioni multitessuto

Nel corso del 2023, si sono intraprese nuove tipologie di donazione come quella multitessuto (cute, tessuti ossei, tendini, tessuti vascolari e valvole cardiache) e l’attività di donazione di polmone a cuore fermo (DCD lung).

“Entrambe le donazioni - osserva la dottoressa Peverelli - non necessitano di ossigenazione extracorporea ma richiedono un grosso impegno organizzativo. Nel caso della donazione a cuore fermo di polmoni, in un ambito di tempo molto ristretto si svolgono tutte le indagini per la verifica di idoneità del donatore. Abbiamo collaborato attivamente con l’ospedale di Bergamo ed il Niguarda nel percorso di identificazione, di idoneità alla donazione, oltre che ai colloqui con i familiari, di due donatori di cuore a cuore fermo”.

Particolare rilievo nell’arco del 2023 ha avuto l’attività di prelievo delle cornee che ha mostrato un significativo incremento (+106%): i donatori complessivi sono stati 155 tra i presidi di San Fermo della Battaglia e Cantù.

“Numeri raggiunti grazie al contributo dei tanti operatori che con impegno e cuore rendono possibile una così importante attività di donazione - sottolinea la responsabile del Coordinamento Prelievo d’Organi di Asst Lariana - La disponibilità di alcuni infermieri che si sono formati, tramite corsi regionali, per effettuare il prelievo delle cornee, ha reso possibile l’incremento delle donazioni di cornee a Cantù e la ripresa delle donazioni all’Hospice di Mariano Comense. Attualmente risultano cinque gli infermieri abilitati, per altri è in corso il completamento della formazione: nuove forze che permetteranno di continuare a incrementare l’attività nei presidi”.

Grazie al lavoro del personale della sala parto è attiva la donazione di sangue del cordone ombelicale: nel corso del 2023 sono state prelevate 37 sacche per la donazione solidale.

Come si esprime la volontà di donare?

All’anagrafe del proprio Comune di residenza in occasione del rinnovo o rilascio della carta d’identità
Recandosi, previo appuntamento, presso uno degli sportelli Asst Lariana (per Como, Lomazzo, Menaggio, Olgiate Comasco chiamando il numero 031/945 944; per Cantù ed Erba al numero 031/799 510) oppure scrivendo una mail all’inidirizzo donazioneorgani@asst-lariana.it

Attraverso l’app di Aido (Associazione italiana per la donazione di organi) utilizzando lo Spid o la firma digitale Firmando un atto olografo o compilando il “Tesserino della donazione” del Ministero della Salute - Centro nazionale trapianti (www.sceglididonare.it)

“Se non si dichiara la propria volontà, i familiari del paziente (coniuge o convivente more uxorio, figli, genitori o rappresentanti legali) sono chiamati, in qualità di testimoni, a riferire agli operatori sanitari quale sarebbe stata la sua decisione in merito alla possibilità di donazione nel corso dei colloqui che seguono la comunicazione di decesso o di prognosi infausta - conclude la dottoressa Peverelli - Per questo l’invito è di manifestare in vita le proprie volontà non prima di essersi adeguatamente informati, per comprendere il valore solidale della donazione e per scongiurare paure infondate”.

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