Tradizione di fede

I saronnesi rinnovano il voto alla Madonna dei miracoli

A portare la cera in dono a nome della città il commissario Antonella Scolamiero.

I saronnesi rinnovano il voto alla Madonna dei miracoli
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La Messa solenne è stata celebrata in Santuario, saltata la tradizionale processione a causa del maltempo.

Rinnovato il voto alla Madonna

Come da tradizione Saronno ha rinnovato il voto alla Madonna dei miracoli ieri, domenica 23 marzo. Nel pomeriggio il prevosto, monsignor Giuseppe Marinoni, ha celebrato la Messa solenne nel Santuario della Beata Vergine dei miracoli. Messa che, a causa del maltempo, non è stata preceduta dalla processione che di consueto parte dalla chiesa di San Francesco per raggiungere il Santuario.

Prima Festa del voto per il Prevosto

Nell'omelia don Giuseppe ha sottolineato:

“E’ la prima Festa del voto alla quale partecipo con interesse e con curiosità. Da dove viene questa festa lo sapete meglio di me, viene da un voto fatto dai nostri padri e dalle nostre madri, nel 1577, quando c’era la peste. Una festa accompagnata da un triplice gesto: il digiuno alla vigilia, vissuto sabato qui in Santuario, la processione – che non è avvenuta perché il tempo non lo ha permesso - e poi l’offerta dei ceri. Quest’anno vogliamo anche offrire i due diademi, che abbiamo chiamato i segni giubilari”.

"Abbiamo compiuto questo voto per tutti"

Quindi ha proseguito:

“Per chi oggi vogliamo compiere questo gesto del voto, della promessa? Ci ha risposto l’apostolo Paolo. Noi siamo certamente qui a compiere questo voto per l’intera città, qui rappresentata dal nostro commissario Antonella Scolamiero, dagli amministratori che fino a qualche tempo fa hanno amministrato la nostra città e dai futuri altri amministratori che eventualmente sono presenti, rappresentata dalle autorità militari, dalle associazioni a da tutto il santo popolo di Dio – sacerdoti, diaconi, consacrati - a tutti e a ciascuno il nostro grazie.
L’apostolo Paolo ci ha ricordato una grande verità, per cui questo voto dobbiamo compierlo per tutti. Ci dice che tutti hanno peccato, tutti abbiamo la nostra “peste”, ma siamo tutti perdonati, salvati, ecco l’amore di Dio ed ecco la nostra fede”.

Infine ha ricordato le parole di monsignor De Scalzi che all’inaugurazione dell’anno giubilare aveva detto: “Sarebbe bello mettere un cartello sulla porta con la scritta: Si entra per adorare Dio e si esce per amare e servire i fratelli”.

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