Grappoli secchi nel vigneto comunale: anche quest'anno, niente vino
Due anni fa i cinghiali, l'anno scorso la Popillia Japonica e ora le piogge continue degli ultimi mesi. Ma la vendemmia con le scuole potrebbe essere salva
I cinghiali, la Popillia Japonica e quest’anno il meteo. Il vino tradatese, prodotto grazie alla collaborazione con la Contadi-Castaldi in Franciacorta, anche quest’anno salterà l’appuntamento con le botti.
Sulle viti di Madonna delle Vigne non c'è uva
Basta uno sguardo ai filari di via delle Rimembranze, dove si trova il vigneto comunale inaugurato quasi una quindicina d’anni fa per riprendere una tradizione vinicola che ha avuto la sua parte nella storia della città, testimoniata anche dalle viti presenti nello stemma cittadino. Lì dove dovrebbero esserci i primi verdi acini in maturazione, infatti, ci sono solo grappoli secchi che si sbriciolano al tocco. Ormai, per quest’anno, nulla da fare.
Colpa del meteo
"Il vigneto è vivo, il problema è l’uva - spiega l’assessore all’Ecologia Vito Pipolo - e andando a guardare le cause, il problema è il meteo degli ultimi mesi, che tra le intense piogge avvenute negli scorsi mesi alternate da giornate di gran caldo da un lato non ha consentito di effettuare con efficacia i necessari trattamenti, dall’altro ha di fatto impedito la fioritura delle viti, compromettendo lo sviluppo dei frutti".
Il vigneto comunale paga dunque un (altro) anno difficile, e non è certo l’unico. Nel Pavese, per esempio, la situazione è critica e si sta pensando alla richiesta dello stato d’emergenza: anche lì, il maltempo ha reso difficoltosi i trattamenti sulle viti e le intense piogge hanno favorito lo sviluppo di malattie fungine come la peronospera, una piaga "storica" tra l’altro anche dei filari tradatesi.
E se contro i cinghiali affamati di dolci acini d’uva si può pensare a una qualche protezione, contro un clima caratterizzato da fenomeni estremi sempre più frequenti c’è poco da fare. Se non interrogarsi sul destino del vigneto.
"Sarà fatta la vendemmia didattica"
Quest’anno dunque niente vino, ma ci sarà comunque (salvo ulteriori sorprese negative) la vendemmia didattica con gli alunni delle scuole elementari.
"Non ci sono abbastanza uve per pensare di farci qualcosa - chiarisce Pipolo - Ma il valore di quel terreno, va ricordato, non è nel vino che se ne produce, ma nell’educazione ai bambini. Tra i filari ci sono piante che al momento hanno dei grappoli “salvi”, e contiamo di riuscire a trovarci con gli alunni delle nostre scuole per la raccolta e per la tradizionale lezione all’aria aperta, che poi è la ragione per cui esiste quel vigneto".