Tris alla 100km di Asolo: con 2600m di dislivello è la ultramaratona più dura d’Europa.
Fabrizio Bocchi doma pure il Grappa
Nuova impresa per Fabrizio Bocchi di Gorla Minore, che fa il tris alla Asolo 100km, la ultramaratona ‘più dura d’Europa’. Alla terza partecipazione portata a termine, il runner gorlese – reduce dal sogno della Pavia-Sanremo coronato pochi mesi prima – vive una grande esperienza sportiva ma anche paesaggistica e storica, classificandosi 47esimo al traguardo dopo più di 12 ore di corsa per coprire i 100 chilometri di un tracciato pazzesco tra le colline asolane e il massiccio del Grappa, per un dislivello di più di 2600m: un anello podistico che dalla sua istituzione è stato completato da poco più di 300 podisti.
Ha fatto tris
Un’impresa realizzata per la terza volta, la prima però con un meteo favorevole: «Passare il sacrario del Grappa con sole e cielo azzurro è stato bellissimo – racconta Bocchi, conosciuto da tutti per la sua Barberia in paese e che da quando ha cominciato a correre non sa più fare a meno di grandi sfide – anche perché nelle due precedenti esperienze ero sotto il diluvio. E’ un traguardo emozionante, dentro l’immensità del monumento a ricordo dei Caduti della Prima guerra mondiale, pieno di suggestioni». E’ anche il momento del respiro dopo enormi sforzi nelle gambe, ma una volta lì non è finita: resta da completare l’anello e ridiscendere ad Asolo. «E’ considerata la 100km più dura d’Europa per i suoi dislivelli e rappresenta sempre una grande prova». Superata anche questa volta, aspettando già la prossima.