Ecco come sarà la nuova Frera
Novità, spostamenti, cambiamenti per valorizzare il Museo e rispondere alle esigenze degli utenti: come si trasformerà il Polo Culturale tradatese coi 5 milioni di euro del PNRR
Una Frera "ridisegnata", un Museo della Motocicletta che diventa centrale all’interno del polo culturale e una nuova organizzazione degli spazi al passo coi tempi e con le esigenze. Con una parola a fare da fil rouge: "Aggregazione". Ecco il progetto definitivo per la "nuova Frera" di Tradate, finanziato con 5 milioni di euro dai fondi PNRR per la Rigenerazione Urbana.
Il progetto della nuova Frera di Tradate
Un "upgrade", lo ha definito il deputato e consigliere Stefano Candiani, sponsor principale fin da subito della scelta di puntare tutto sugli edifici dell’ex fabbrica di motociclette:
"La Frera nasce 15 anni fa, e oggi è superata perché il modo di fruire quegli spazi è cambiato. La consultazione dei libri è ormai marginale rispetto allo studio, ci sono esigenze che allora non si erano pensate e hanno bisogno dei loro spazi e un Museo della Motocicletta che va valorizzato".
A presentare come sarà la Frera del domani, l’architetto Giorgio Pala dello studio incaricato di dare forma e solidità progettuale allo studio di fattibilità approvato dalla Giunta nel giugno dello scorso anno. Impresa non facile, dato l’aumento dei costi dei materiali che ha "costretto a rinunce e scelte importanti".
Spostamenti e novità
Tanti gli spostamenti tra l’edificio che oggi ospita la biblioteca e quello del magazzino comunale, al centro dell’intervento. Sarà quest’ultimo ad ospitare il nuovo Museo della Motocicletta Frera, con al piano superiore uno spazio espositivo circolare a "parabolica" dove saranno esposte le moto storiche e tutto il necessario per un museo (dall’accettazione al book shop fino a uno spazio centrale a disposizione per mostre e presentazioni) e a ridosso un nuovo corpo fabbrica ad ospitare una sala conferenze da 120-150 posti.
Sotto, a livello di via Zara, troveranno spazio le sedi dei tre MotoClub cittadini e un’officina per la manutenzione delle moto, con montacarichi per portarle da un piano all’altro.
Passando all’attuale biblioteca, il bar passa negli spazi della sala studio (ulteriormente ampliati) che a loro volta salgono al piano superiore, al posto del Museo, arrivando così a una superficie di 510 metri quadrati.
La piccola sala conferenze diventerà la nuova area bambini così da separare l’utenza più vivace, e rumorosa, da quella dedita alla lettura e nello spazio così liberato sarà allestito un’area ad hoc per l’importante "archivio Saporiti".
All'esterno piazza e un "Giardino d'Inverno"
La rivoluzione sarà anche all’esterno: dove oggi c’è la piazzetta in ciottoli sarà realizzato un grande "giardino d’inverno", riscaldato e con vetrate a pannelli mobili che potranno aprirsi d’estate o oscurarsi per regalare un po’ d’ombra; il parcheggio superiore diventerà un’ampia piazza con verde e sedute, mentre quello inferiore a livello di via Zara sarà ampliato con un parcheggio sotterraneo da ulteriori 32/34 posti, portando il totale a circa una settantina.
"Con questo progetto - ha spiegato Pala - si va a recuperare un edificio oggi abbandonato dando una sistemata a tutti gli spazi del Polo Culturale, ampliando il concetto e la possibilità di aggregazione, con un occhio ai costi di realizzazione, manutenzione e gestione e all’efficientamento energetico grazie ai pannelli fotovoltaici".
Corsa contro il tempo
Ora, però, si deve correre: progetto e documentazione è stato già inviato alla Stazione Unica Appaltante della Provincia e in questi giorni dovrebbe essere aperta la gara cui sono state invitate a partecipare 50 delle 53 aziende presentatesi alla manifestazione d'interesse.
Gara che si svolgerà ad agosto, mese certo non congeniale, e che dovrà concludersi entro la fine di settembre con la firma del contratto. Poi i lavori: entro fine 2026 la nuova Frera dovrà essere pronta e finita.