Natale

Dopo otto edizioni, si spegne l'Albero del Riuso di Abbiate

In otto edizioni, obiettivo raggiunto: insegnare che dalle situazioni negative si devono creare opportunità e far riscoprire a una comunità il bello di Abbiate

Dopo otto edizioni, si spegne l'Albero del Riuso di Abbiate
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Il Natale tradatese "perde" un pezzo: dopo otto edizioni, l'Albero del Riuso di Abbiate Guazzone non si accenderà più.

Abbiate "saluta" il suo Albero del Riuso

Era diventato un appuntamento fisso, e atteso dall'intera comunità abbiatese. In soli otto anni, l'Albero del Riuso che nella notte fra il 7 e l'8 dicembre veniva allestito in via Vittorio Veneto, è entrato nei cuori di tanti. Dei bambini della Dante, che di anno in anno si mettevano al lavoro per creare le decorazioni dando nuova vita a bottiglie di plastica, vecchi cd, abiti destinati al macero e quant'altro, e degli abbiatesi che grazie a quell'iniziativa avevano (ri)scoperto il bello di Abbiate e del festeggiare insieme l'avvicinarsi del Natale.

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Ma quella dell'anno scorso, è stata l'ultima edizione. Un'edizione importante, l'unica dedicata a una persona, la nostra collega Annalisa Conti, e l'edizione che forse più di tutte ha saputo "condensare" lo spirito che aveva portato nel 2015 al primo Albero del Riuso.

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Non poteva esserci quindi edizione migliore, forse, per salutare un'iniziativa che da sempre gli organizzatori, i Giovani Abbiatesi, non hanno fatto mistero di non voler far diventare una tradizione. Proprio perchè lo scopo era un altro: approfittare di un periodo "duro" per Abbiate iniziato con la chiusura del passaggio a livello per insegnare che dalle difficoltà possono nascere nuove opportunità. Che si poteva partire dalla strada del centro "troncata" e chiusa per creare proprio lì qualcosa di bello e intorno a cui la comunità abbiatese potesse ritrovarsi, riunirsi e far festa. Insomma, che anche nell'angolo più brutto si poteva trovare il bello di Abbiate.

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Il messaggio dei Giovani Abbiatesi

La decisione di non organizzare il nono Albero del Riuso è stata comunicata nei giorni scorsi sui canali social de I Giovani Abbiatesi e sulle pagine de La Settimana di Saronno. Di seguito, la lettera-messaggio dei Giovani Abbiatesi:

"Dopo 8 edizioni, dopo tanti eventi, dopo diverse nuove e vecchie persone e dopo un’esperienza indescrivibile è arrivato il momento di fermarsi.

Non volevamo che l’Albero diventasse una tradizione, ma che insegnasse agli Abbiatesi che dalle situazioni, anche quelle apparentemente negative come la chiusura del passaggio a livello, si devono creare delle opportunità. Che insegnasse agli adulti tramite i bambini che di questo mondo dobbiamo prenderci cura.

L’Albero del riuso ha attraversato più Amministrazioni, diverse generazioni, ha fatto si che l’8 dicembre aprisse il Natale Abbiatese, affiancando chi già c’era e creando nuove opportunità, ha creato momenti di condivisione e collaborazione tra un gruppo eterogeneo di persone, ha fatto si che nascessero amicizie e che la comunità si sentisse unita intorno ad esso.

Sarebbe stato facile terminare dopo il 2020, l’anno dell’albero “vuoto”, ma è stato giusto decidere di farlo dopo uno degli alberi più emozionanti, l’unico dedicato ad una persona speciale, quello che ha creato gruppi di aiuto e di creativi di ogni età; non ringrazieremo mai abbastanza le ragazze dei cd, pittrici instancabili e Ivo, ultimo arrivato nel gruppo ma con una creatività irraggiungibile.

Nel 2015 iniziavamo quasi per gioco, uniti ad AbbiateGioca e alla Banca del Tempo Tota, Andrea, Fabio e Michela creavano il Bello di Abbiate, l’arrivo dell’Andrea grande e di Cemba con qualche aiutante volante fece si che l’albero di bottiglie di plastica chiesto da Alice nacque, bruttino sì ma sicuramente fu la scintilla che accese nuove idee, che fece aggiungere al gruppo negli anni persone insostituibili come Alessandro ed Enzo, creativi come Marco e Ela, oltre a numerosi volontari sempre presenti nelle notti fredde a scaldarci con ottimi panini, crostate, caffè e vin brulè… l’Albero per noi è stato un vero momento di condivisione.

Non è facile dirgli addio, soprattutto perchè sappiamo quando i bambini della Dante aspettassero di mettersi all’opera, anche a loro va il nostro più grande ringraziamento, loro che insieme alle loro maestre e alle loro famiglie hanno reso possibile ben 8 edizioni.

Crediamo che la missione che ci eravamo prefissati nel 2015 sia ormai arrivata al suo esaurimento creando il giusto momento per concludere un cammino, al quale da parte nostra non ne seguiranno altri di questo genere anche se ognuno di noi continuerà a dare il proprio contributo alla comunità in altre sedi.

Vorremmo dire di più, ma è meglio concludere ringraziando veramente tutti quelli che negli anni hanno contribuito a rendere speciale l’Albero del riuso di Abbiate Guazzone, non possiamo elencarvi altrimenti dimenticheremmo sicuramente qualcuno… ma lasciateci fare 2 nomi importanti, uno è quello degli Amici dell’Asilo che ha sempre condiviso con noi il giorno e la notte dell’8 dicembre e il secondo è quello della Banda di Abbiate che ci è sempre stata accanto con la sua musica.

Grazie".

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