Distrettualizzazione delle vaccinazioni: il progetto dell'Asst Valle Olona
Ogni Distretto, dunque, diventa il primo promotore e gestore dell’offerta di prevenzione, garantendo una capacità di lettura epidemiologica del contesto territoriale
ASST Valle Olona, in un’ottica di strategia condivisa con Regione Lombardia, mira a superare le disomogeneità e a promuovere una più diffusa capillarità dei punti vaccinali, così da avvicinare quella parte di popolazione difficilmente raggiungibile.
Distrettualizzazione delle vaccinazioni: il progetto dell'Asst Valle Olona
L’Azienda ha pertanto investito sia sullo sviluppo che sul rafforzamento dell’assistenza territoriale, uno dei punti del più ampio programma di riorganizzazione del Sistema Sanitario Nazionale.
Tra le azioni prioritarie messe in campo troviamo la proposta di un modello organizzativo ben identificabile, in cui le attività di promozione della salute devono poter crescere all’interno del contesto dei singoli Distretti.
Ogni Distretto, dunque, diventa il primo promotore e gestore dell’offerta di prevenzione, garantendo una capacità di lettura epidemiologica del contesto territoriale, oltre che migliorando appropriatezza, impatto, efficacia e sostenibilità dei servizi vaccinali.
Il piano vaccinale fino al 2025
Il Piano Vaccinale 2023-2025 ha individuato, tra le finalità da raggiungere, azioni concrete ed efficaci volte all’incremento delle coperture vaccinali, soprattutto nei confronti dei soggetti ad alto rischio di patologia, rafforzando Governance, reti e percorsi di prevenzione, sostenendo l’adozione di una visione proattiva e di un approccio centrato sulle esigenze dei cittadini.
In questo contesto si inserisce, pertanto, la chiusura dell’Hub Vaccinale di Gallarate e la contestuale distrettualizzazione della prevenzione.
Il progetto seguirà tre direttrici:
Armonizzazione delle strategie vaccinali per garantire una maggiore equità secondo i più elevati standard, adeguando l’offerta ai singoli territori
Implementazione reale dei servizi previsti all’interno dell’area di prevenzione e promozione della salute all’interno delle Case di Comunità afferenti ad ASST Valle Olona
Promozione delle vaccinazioni tramite reti professionali di MMG e specialisti, sotto il coordinamento del Dipartimento di Prevenzione e dei Centri Vaccinali territoriali, così da assicurare la presa in carico dei pazienti cronici e/o fragili da parte di centri specialistici che li hanno in cura per le patologie di base
Il Direttore Socio Sanitario di ASST Valle Olona, Dott. John Tremamondo, spiega “La strategia è quelle di superare le disomogeneità territoriali e promuovere una diffusa capillarità dei punti vaccinali, oltre a una maggiore proattività nel raggiungere gruppi di popolazione difficili da reperire. L’obiettivo, nel prossimo triennio, è quello di implementare azioni concrete e sistemi efficaci, al fine di incrementare le coperture vaccinali, soprattutto nei soggetti ad alto rischio di patologia. Rafforzeremo quindi Governance, reti e percorsi di prevenzione vaccinale anche attraverso l’adozione di una visione propositiva e di un approccio focalizzato sulle esigenze del cittadino”.
La casa di comunità di Gallarate
Il Centro di riferimento avrà la propria sede presso la Casa di Comunità di Gallarate nella quale sarà preservata l’intera offerta vaccinale attualmente attiva nell’ex caserma dell’Aeronautica. Conseguentemente, verranno realizzati gli ambulatori vaccinali Spoke nelle Case di Comunità di tutti e quattro i Distretti afferenti all’ASST Valle Olona.
La strutturazione del palinsesto delle attività sarà proporzionato alla popolazione di riferimento per ciascuna delle Case di Comunità, in base alle fasce d’età (coorti pediatriche e vaccinazioni adulti), garantendo l’apertura lungo tutto l’arco della giornata.
Questa riorganizzazione è da ricondursi al concetto più ampio di “medicina di prossimità”, ovvero all’intenzione di portare cure, prevenzione e promozione della salute presso il paziente, raggiungendo anche i così detti “hard to reach”, tramite attività di promozione della salute messe in campo, sinergicamente, con infermieri di famiglia e comunità e assistenti sanitari.