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Dalle Filippine a Saronno: Edi Cipres premiato tra i migliori infermieri d’Italia

"Sono felicissimo è stata una gradita testimonianza della fatica e del sacrificio che non solo io, ma tutti gli infermieri vivono quotidianamente".

Dalle Filippine a Saronno: Edi Cipres premiato tra i migliori infermieri d’Italia
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Il riconoscimento, confermano dal nosocomio, "dà un indiscusso lustro anche alla nostra Azienda".

Premiato tra i migliori infermieri d’Italia

Edilberto (Edi) Cipres ha 37 anni, è originario delle Filippine e ha appena ricevuto un prestigioso riconoscimento: il Nursing Now Italy Award, assegnato ogni anno da CNAI (Consociazione Nazionale Associazione Infermieri) ai migliori infermieri del Bel Paese.

Come confermano dall'Ospedale, Edi incarna alla perfezione alcune delle caratteristiche che ognuno di noi si aspetta di trovare in un professionista che lavora in corsia (opera nel Pronto Soccorso di Saronno, ndr): è umano, gentile, professionale, molto positivo, aperto al prossimo. Senza dimenticare che lo si può definire un perfetto esempio di integrazione culturale.

“Non mi aspettavo questo riconoscimento. Sono felicissimo”

Afferma Edi Cipres:

“Non mi aspettavo questo riconoscimento! Sono felicissimo è stata una gradita testimonianza della fatica e del sacrificio che non solo io, ma tutti gli infermieri vivono quotidianamente. Sono una persona che cerca di lavorare sempre al meglio, per il bene dei pazienti.

Quando lavoravo in astanteria spesso e volentieri ero una sorta di “punto di riferimento” sia per il malato che per i parenti stessi: oltre alle terapie e alle cure prestate, diventavo anche un po’ il loro confidente, raccoglievo emozioni, domande, dubbi.

Soprattutto per i familiari: sapere di poter dare loro conforto, durante quei dieci minuti che erano concessi per stare a fianco del proprio caro, non solo come infermiere, ma come persona, mi riempiva di gioia”.

Ha iniziato a lavorare durante la pandemia

In Italia da quasi 14 anni, Edi ha iniziato a lavorare come infermiere durante la pandemia (precedentemente prestava servizio in un ospedale di Amburgo). Nonostante le differenti condizioni economiche, ha deciso di tornare in Italia: “Perché qui mi sento a casa. Amo il cibo, la cultura e l’atmosfera che si vive tutti i giorni”.

Dall'ospedale confermano come "il suo impegno costante, decisivo e altruistico – caratteristiche che gli hanno permesso di ottenere questo premio prestigioso – danno un indiscusso lustro anche alla nostra Azienda, in particolare al Pronto soccorso cittadino".

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