Da Tradate al Kenya con un carico di scarpe e maglie tecniche: "Lì, la corsa è l'unica chance"

Quella di Alexander Wohoro è stata una missione di sport, beneficenza e speranza, sostenuta dagli amici dell'Atletica Tigers e dell'Atletica Malnate e dalle famiglie del territorio

Da Tradate al Kenya con un carico di scarpe e maglie tecniche: "Lì, la corsa è l'unica chance"
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Le scarpe donate dalle famiglie tradatesi e le maglie dell’Atletica Tigers, dell’Atletica Malnate o della Cus Insubria per dare una chance, forse l’unica, per inseguire un sogno, e quella che forse è l’unica opportunità di riscatto e di uscita dalla povertà.

Da Tradate al Kenya per regalare una possibilità di futuro

E’ una storia di speranza, di solidarietà e di sport quella con cui Alexander Wohoro è tornato da un recente viaggio in Kenya, la sua terra natìa. Storia che nasce con un’occasione, quella di partire per condurre l’ultimo miglio di un progetto di beneficenza volto alla donazione di fondi per la creazione di un orto autogestito.

"Dovendo già partire, ho pensato di poter fare qualcos’altro", racconta. Qui entra la passione per la corsa. E Wohoro, che con ironico orgoglio si definisce "il più lento dei kenyani" (notoriamente, una fucina di corridori di altissimo livello), si rivolge subito agli amici dei Tigers.

"Si sono subito attivati con le famiglie e la comunità per raccogliere scarpe da corsa, magliette tecniche e indumenti da corsa - ripercorre Wohoro - Alla fine, ho rinunciato alle mie due valigie da 30kg riempiendole di tutto quanto era stato donato e raccolto".

Il campus di Run2Gether

Tradate, aereo, sbarco a Nairobi e da lì due ore di viaggio a bordo di un matatu (i coloratissimi minibus che svolgono la funzione del trasporto pubblico in Kenya, ndr) direzione Longonot, sede di un campus di Run2Gether, progetto con base in Austria per trovare e crescere dalle terre d’Africa nuovi talenti della corsa professionistica.

"Lì è incredibile - racconta Wohoro - C’è il campus e tutt’attorno c’è una comunità piena di bambini e ragazzi che corrono sperando di venir visti e selezionati da un talent scout perchè in Kenya, e in generale nell’Africa Subsahariana la corsa è l’unica via che in molti hanno per realizzarsi e per sostenere sè stessi e la propria famiglia. Parlandone con il mio allenatore a Malnate, il professor Alberto Cadonà, ho capito che è perchè per quei bambini entrare in quel campus è forse l’unica possibilità per portare il pane a casa e sistemare sè e la propria famiglia. Ed è per questo che quel piccolo gesto che abbiamo fatto, portare scarpe e magliette, è stato accolto con tanto entusiasmo e tanta sorpresa: una buona scarpa da corsa può fare la differenza. E quando la corsa non è vista, come da noi, come un passatempo o un dopolavoro, ma come l’uscita dalla povertà, ogni secondo che si riesce a strappare al cronometro è cruciale. La corsa per loro è come il calcio da noi, o come lo era per chi in Brasile viveva nelle favelas e sognava di diventare il nuovo Ronaldo. E’ onnipresente, è culturale. Se poi ci si aggiunge che vivono su un altopiano a 2mila metri e hanno un’alimentazione e una genetica fatta per la corsa, si capisce come mai i più scarsi lì fanno i tempi dei nostri campioni provinciali o regionali".

Alexander Wohoro con il campione mondiale di trail Patrick Kipngeno

Beneficenza e sport

Accolto e ospite da Run2Gether, il tradatese ha incontrato gli atleti e i campioni del team austriaco-keniota e ha avuto la possibilità di allenarsi con loro.

"E’ stato un onore provare a reggere il loro passo per il primo chilometro - conclude Wohoro - E’ stata un’esperienza eccezionale, sia perchè ha permesso a me, che ho lasciato il Kenya quando avevo 11 anni, di capire la fortuna di vivere in una parte del mondo dove ci sono mille possibilità e opportunità, sia perchè mi ha permesso di vedere l’atletica con occhi nuovi. Le emozioni sono state tante, dal vedere due fratellini che prendevano una maglietta del Malnate dicendo che l’avrebbero indossata a turno, all’allenarmi in uno dei “templi” dello sport che amo e pratico, anche se da pochi anni".

In futuro?

"Sarebbe bello fare ancora qualcosa di simile, portare altri materiali insieme agli amici dei Tigers e delle altre società del territorio, e in quell’occasione magari portare qualche atleta di qui nel campus di Run2Gether, a fare esperienza di allenamento fra i campioni".

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