Collegio Rotondi dal Papa, è il giorno della partenza
A Roma per il 425°: col Rettore don Andrea Cattaneo studenti, famiglie, docenti, exalunni, personale, amici
A Roma per la storia. Domani mattina, 3 febbraio, il popolo del collegio Rotondi di Gorla Minore porterà i suoi 425 anni di educazione e formazione cattolica delle nuove generazioni davanti al Papa.
Il collegio Rotondi in visita dal Papa a Roma
Un incontro desiderato, preparato, atteso. Ora da vivere nella gioia e nell'ascolto, in una emozione forte che accompagna una spedizione straordinaria: sono almeno 2500 le persone partite dalla valle Olona per piazza San Pietro, dove domattina in Udienza riservata saranno ricevute dal Santo Padre: alle 8.30 l'ingresso in aula Nervi, un'ora dopo l'apertura dell'incontro, con il saluto istituzionale portato da docenti, allievi e personale del Rotondi.
Le parole del rettore don Andrea Cattaneo
E al termine, custodite le parole del Papa, la messa in San Pietro celebrata dal vescovo monsignor Luca Raimondi che accompagnerà il collegio nel suo viaggio.
«C'è tanta gioia e una forte emozione - racconta il Rettore don Andrea Cattaneo, fautore dell'Udienza, osata e ottenuta nell’anniversario del 425°, e artefice della rinascita straordinaria del collegio in questi anni - ma anche la consapevolezza della grandezza del momento. Agli studenti l'ho ripetuto: 'Il Papa ha qualcosa da dire a voi, personalmente'. Questo incontro porta con sé la bellezza di un traguardo, ma anche il ricordo di un cammino, anche travagliato, nella storia del collegio, che solo sette anni fa rischiava la chiusura».
La mobilitazione e la partecipazione all'Udienza sono state incredibili, oltre ogni previsione:
«Questo dice due cose. Che la gente vuole bene al Papa, come abbiamo scritto anche nelle sciarpe dedicate all'evento. E che il collegio custodisce una ricchezza culturale grande, che viene dall'essere la scuola paritaria cattolica più antica della Nazione, ma anche dal forte legame con tante persone sul territorio della nostra Provincia, dagli ex alunni alle famiglie, che ne fanno un'istituzione culturale di riferimento».