Nessuna misura alternativa possibile, ufficio chiuso per mesi a Gorla Maggiore, lavori avviati e rivolgersi altrove, dall’altra parte della valle. E pazienza per anziani e chi sarà messo in difficoltà dallo spostamento obbligato fuori paese.
Arriva il no allo sportello mobile
Dopo la lettera del sindaco, con la richiesta di un incontro urgente e la proposta di uno sportello mobile che mantenesse il servizio sul territorio, Poste Italiane ha risposto a Pietro Zappamiglio senza lasciare margini: si tira dritto. Tanto che il cantiere è già stato approntato. Resta la disponibilità all’incontro, per illustrare il progetto di ammodernamento in atto, non quella a rivedere i piani.
E’ previsto solo per emergenze improvvise
Nella comunicazione inoltre Poste motiva al sindaco che l’uso di strutture mobili è previsto solo per emergenze improvvise e non per chiusure programmate. Seppure al Comune non fossero arrivati avvisi a riguardo se non a ridosso della chiusura: «Poste rimanda a un incontro, peraltro su piattaforma online, rivolto a gennaio a tutti i Comuni del Nord-Ovest d’Italia se non di più – spiega Zappamiglio – come se quello fosse la comunicazione puntuale e concertata con l’ente locale interessato che avremmo invece preteso e che sarebbe auspicabile come metodo. Di fatto ribadisco che lo abbiamo saputo in grave ritardo. Ho fatto quello che potevo per i nostri cittadini, ma mi hanno sbattuto la porta in faccia con riferimenti a comunicazioni generiche e tutte da verificare, come una nota descrittiva degli interventi del febbraio scorso che Poste sostiene di aver mandato e di cui in Comune non c’è traccia. Resta il mio impegno per far sì che i lavori portino il minor disagio possibile e l’incontro cui si dicono disponibili servirà a questo. Vediamo se finisce davvero qui».