Chirurgia senza sangue all'Ospedale Nuovo di Legnano: il bilancio del 2021
Tra i casi più complessi, una dissezione aortica eseguita con successo dall’equipe del Dott. Di Credico
Per tutto il 2021, il Nuovo Ospedale di Legnano ha dimostrato ancora una volta la propria eccellenza nella chirurgia senza sangue anche per gli interventi salvavita. Chirurgia senza sangue, quindi senza trasfusioni, per rispondere alle esigenze di chi, per motivi religiosi (come i Testimoni di Geova) e non non può farvi ricorso.
Chirurgia senza sangue, i risultati del 2021 a Legnano
Competenza, professionalità e innovazione hanno permesso all’equipe diretta dal dott. Di Credico, cardiochirurgo che da anni collabora con i Testimoni di Geova, di applicare con successo le strategie alternative all’uso del sangue anche in condizioni mediche molto complesse.
Tra i casi più emblematici, quello di un uomo di 75 anni che è stato operato con successo da una grave dissezione aortica. Giunto il 1° luglio scorso in gravi condizioni al Pronto Soccorso, l’uomo è stato subito sottoposto a un delicato intervento chirurgico durato cinque ore senza che si facesse ricorso a trasfusioni di sangue, nel rispetto delle sue scelte religiose quale testimone di Geova.
“Desidero ringraziare sentitamente l’intera struttura sanitaria oltre che il dott. Germano Di Credico e la sua équipe per aver eseguito tale intervento nel rispetto delle mie profonde convinzioni etiche, morali e religiose”,ha detto il paziente qualche tempo dopo l’operazione.
La medicina bloodless (senza sangue) è sempre più diffusa tra le strutture ospedaliere all’avanguardia ed è in linea col Patient Blood Management (PBM) promosso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dal Ministero della Salute, che da anni ne conferma l’efficacia. Recenti studi scientifici alla base del PBM dimostrano, infatti, che le strategie mediche alternative alle emotrasfusioni producono migliori risultati clinici e implicano un tasso di mortalità inferiore.
Diversamente da quanto si possa pensare, cresce il numero dei pazienti che oggi rifiutano le emotrasfusioni anche per motivi non religiosi e quello dei medici che limitano sempre di più l’uso del sangue. In Italia sono già più di 5.000 i medici che attuano con successo programmi di Patient Blood Management e applicano sempre di più le avanzate tecniche bloodless.